lunedì 30 novembre 2009

Wilhelm Furtwängler


Oggi, 30 novembre 2009, sono 55 anni dalla morte di Wilhelm Furtwängler, grandissimo direttore d'orchestra tedesco.
Ebbe la sfortuna, come molti, di vivere il periodo della propria maturità artistica, era nato nel 1886, con il nazismo con il quale convisse poichè egli restò in Germania a differenza di molti altri che se ne andorono.
Per questo fu poi accusato di essere un nazista e dopo la guerra potè tornare a dirigere solo dopo aver subito un processo di denazistificazione.
Molti dei filmati del tempo della guerra registrano la presenza tra il pubblico di gerarchi nazisti, lo stesso Hitler e le sale sono avvolte da grandi stendardi con la svastica.
Credo che lui accettasse tutto ciò per amore per la musica e per la cultura tedesca, di cui era uno dei custodi.
Comunque tutto ciò non ha importanza, era un grandissimo musicista, compositore e direttore.
Il suo stile di direzione d'orchestra era l'opposto di quello di Toscanini. Nessuna ricerca per la precisione assoluta ma valorizzazione al massimo della musica e del senso della musica. La sua mano sinistra vagava morbida per dare tutta l'espressione ma la destra, comunque, batteva il tempo in modo piuttosto preciso. Possedeva in modo infallibile il senso del tempo in musica che non è quello del metronomo ma quello che più conviene all'espressione ed è quindi fluido, dinamico, funzionale al senso musicale. Il suo insegnamento è stato fondamentale per molti musicisti come il Quartetto Italiano ed ancora oggi le sue interpretazioni di Brahms, Wagner, Strauss e Beethoven rappresentano un punto fermo dell'interpretazione, non perchè siano da imitare, ma per il senso della possibilità di interpretazione musicale che deriva da esse.
Fu naturalmente grandissimo interprete di tutta la grande tradizione tedesca da Mozart a Strauss ma fu attento anche alla musica del '900 come si può facilmente verificare consultando i programmi delle sue stagioni a Berlino.
Mi piace ricordarlo nell'allegretto della VII sinfonia di Beethoven e nel finale della IV sinfonia di Brahms, nel 1948 a Londra, dove dirige come posseduto dalla musica.

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