giovedì 29 dicembre 2011

Una buona Nona


Stasera una bella Nona di Beethoven in Auditorium.
Dopo un paio di anni poco convincenti, nel complesso, tralasciando la sciagurata esecuzione di Marshall, questa sera la Zhang, per la quale peraltro non impazzisco, anzi, impazzisco sempre meno, ha dato una esecuzione vibrante della nona. Tempi sostenuti, in linea con le indicazioni metronomiche beethoveniane e grande energia. Certamente l'adagio eseguito così velocemente, si fa per dire, può essere un po' destabilizzante; con i suoi 13 minuti di durata, rispetto ai 16/17 della tradizione, segna una bella differenza e bisogna essere bravi nella concertazione per rendere comunque chiaro il tutto, lirico ed intenso. Del resto le ultime esecuzioni di Abbado (che dai 17 minuti e 6 secondi del 1986 è passato ai 12 e 48 del 2000!) e Chailly (12 e 51,) seguono questa tendenza e quindi ormai ci abbiamo fatto l'orecchio (senza dimenticare però che anche Klemperer o Toscanini con i loro 15 minuti scarsi andavano in quella direzione già 60 anni fa). L'unico appunto che faccio è relativo allo scherzo dove la Zhang non ha eseguito alcun ritornello tranne quello della prima parte del trio; il movimento sarebbe durato 4 minuti di più e non moriva nessuno se si fossero eseguiti i ritornelli.
Personalmente sono dell'opinione che se i ritornelli ci sono vadano eseguiti sempre, se non altro per questioni di equilibrio e simmetria.
Per il resto non parlo dell'interpretazione perchè si entra in un campo molto personale; dico solo che andare a tempo di metronomo beethoveniano è forse condizione necessaria ma sicuramente non sufficiente per una grande esecuzione beethoveniana e che comunque mi tengo ben strette certe vecchie esecuzioni di alcune sinfonie fatte da direttori come Klemperer o Furtwaengler per il fraseggio e la ricchezza di emozioni che emanano in modo copioso.
Ottimo il coro e buono il quartetto vocale. Farei un ultimo appunto sui solisti che sono entrati un po' trafelati nel finale. Addirittura il basso non ha neanche avuto il tempo di raggiungere il proprio posto che già cantava. Fosse per me i signori solisti entrerebbero all'inizio e se ne starebbero lì ad ascoltarsi tutta la sinfonia fino alla loro entrata; canterebbero poi anche con maggiore convinzione e consapevolezza.
Molto pubblico (teatro praticamente esaurito per tutte le quattro serate) e grande successo.

Buon anno e speriamo che il 2012 non sia l'ultimo per questa orchestra e per la fondazione intera, con tutto ciò che comporta. Infatti se non arrivano giuste sovvenzioni dalla mano pubblica e non aumentano gli sponsor in modo significativo non c'è ente culturale che si sostenga da sè con soli mezzi propri. Se ciò non accadrà per quanti biglietti si vendano e per quanto noi soci possiamo sostenere tutte le attività con i nostri soldi, la fondazione avrà gravi problemi. Ciò produrrà inevitabilmente un impoverimento dell'offerta culturale e problemi per le persone che lavorano nella e per la fondazione e, cosa più grave, per le loro famiglie passate, presenti e, si spera, future. Noi dobbiamo impedire che ciò avvenga.

mercoledì 21 dicembre 2011

Messiah


Ieri sera la Verdi Barocca diretta da Ruben Jais con l'Ensemble vocale diretto da Giancarlo Capuano ci ha donato il Messiah di Haendel.
Non penso di dire nulla di particolarmente originale se dico che il Messiah di Haendel non è solo il famoso coro dell'Halleluja. Il Messiah è pieno di altri cori e arie stupende e bisogna ascoltarsolo tutto con dedizione fino in fondo.
Peccato che ieri sera, per questioni di tempo, siano stati fatti alcuni tagli nella seconda e terza parte, anche perchè così facendo sono stati tagliati dei pezzi che mi piacciono particolarmente, come questo coro.
Cantanti ottimi, le due donne soprattutto, la soprano Tehila Nini Goldstein e il contralto Sonia Prina che hanno eseguito il duetto He shall feed this flock con una intensità che si sarebbe potuta tire sconvolgente se si può parlare di sconvolgimento nella musica barocca; certo è che l'intensità delle voci era tale che la melodia veramente infinita di questo pezzo veniva dipanata nota dopo nota creando un tempo che si sarebbe voluto infinito. Sonia Prina poi, per la quale ho un'autentica passione, ha una voce tale che ti/mi fa capire veramente che la voce è lo strumento musicale più grande che esista; voce stupenda in tutta la gamma con note profonde che ti penetrano in profondità andando a toccare corde molto intime.
Molto bravi anche i due uomini, il tenore Carlo Allemano e il basso Christian Senn, ormai una vecchia conoscenza.
Grande il coro e l'orchestra.
Bis d'obbligo, l'Halleluja, con i quattro solisti e anche il direttore del coro a cantare insieme all'ensemble vocale.
Pubblico piuttosto numeroso, fortunatamente e grande successo.

lunedì 19 dicembre 2011

Verdi e Milano

More about A Milano con Verdi
Se interessa la vita di Giuseppe Verdi e la storia dei sui rapporti con Milano e la Scala e contemporaneamente interessa anche avere una panoramica sulla Milano ottocentesca, seguendone le trasformazioni urbanistiche e sociali, questo è un libro interessante che può essere anche preso come piccola guida alla Milano verdiana, pur tenendo conto che molti luoghi sono scomparsi

venerdì 16 dicembre 2011

Buon compleanno Ludwig


Oggi è il compleanno di Ludwig van Beethoven, compleanno presunto perchè in quel tempo, nel cattolico paese renano non usava posporre il battesimo oltre 24 ore dalla nascita di un bambino.
Si è conservata solo la registrazione ufficiale del battesimo.
Nel registro della parrocchia di S. Remigio appare la seguente registrazione:

Parentes

D: Joannes van Beethoven. & Helena Keverichs conjuges

Proles

17ma Xbris Ludovicus

Patrini

D: Ludovicus van Beethoven & Gertrudis Müllers dicta Baums


I padrini erano quindi il nonno di Beethoven, Kapellmeister, e la moglie del vicino, Johann Baum, impiegato nella cantina dell’elettore. Una nota da Albrechtsberger a Beethoven, datata 15 dicembre, inizia: “I migliori auguri per domani per il vostro compleanno.”
Tra i vari certificati di battesimo, il seguente è copiato nella sua interezza poiché riporta una nota di mano del maestro:


Departement de Rhin et Moselle
Mairie de Bonn.

Extrait du Registre de Naissances de la Paroisse
de St. Remy à Bonn.

Anno millesimo septingentesimo septuagesimo, die decima septima Decembris baptizatus est Ludovicus. Parentes D. Joannes van Beethoven et Helena Keverichs, Conjuges. Patrini, D. Ludovicus van Beethoven et Gertrudis Müllers dicta Baums.

Pour extrait conforme
delivré à la Mairie de Bonn.
Bonn le 2. Juin 1810.



Sul retro di questo foglio Beethoven scrisse:

1772 Il certificato di battesimo sembra essere sbagliato perché ci fu un Ludwig nato prima di me. Una Baumgarten fu, credo, mia madrina. Ludwig van Beethoven

Infatti per lungo tempo Ludwig pensò di essere nato nel 1772, complice anche il padre che gli diminuiva l'età per farlo apparire un bambino prodigio ancor più di quanto già non fosse tanto che nel primo concerto che Ludwig fece in pubblico a Colonia il 26 marzo 1778 veniva presentato come un bambino di 6 anni (strana coincidenza quella del 26 marzo che sarà il giorno della sua morte nel 1827).

Ok, Ludwig, buon compleanno!

giovedì 15 dicembre 2011

Rinaldo


Ieri sera sono andato in Auditorium a sentire il Rinaldo di Haendel di cui ricorre quest'anno il 300° anniversario della prima esecuzione, avvenuta il 24 febbraio 1711 a Londra. L'esecuzione è stata affidata all'orchestra della Verdi Barocca che in queste settimane ha preso il posto dell'orchestra sinfonica in trasferta in Oman per la Carmen. L'impegno della Verdi Barocca proseguirà la prossima settimana con il Messiah, sempre di Haendel.
Il Rinaldo, naturalmente, è un'opera molto interessante e nonostante duri quasi tre ore, l'attenzione, almeno la mia, è rimasta sempre ben desta per tutta l'esecuzione. Cantanti bravi. Su tutti, sicuramente, Deborah York nel ruolo di Almirena, e David Hansen, che se pur attaccato da virus influenzale milanese, ha dato una grande prova nel ruolo di Rinaldo.
Per Deborah York avevo dei timori; invece, a parte forse la prima aria Combatti da forte che ha un dinamismo che richiede molta forza nella voce, per il resto dell'opera ha dato una prova esemplare con due autentuche vette nella famosa aria Lascia ch'io pianga e soprattutto in Bel piacere è godere, interessante aria presa di radica dall'Agrippina rappresentata a Venezia nel 1708, aria in cui l'intermittenza del cuore preso da amore è rappresentato dall'alternanza del ritmo ternario e binario, un'esempio di poliritmia in anticipo di due secoli su Stravinskij. La grandezza della York in questa esecuzione è stata particolarmente palpabile nella grande musicalità che ha reso benissimo i cambi di ritmo e nella fantasia con la quale ha eseguito i da capo nelle sue arie, abilità che ha raggiunto appunto un vertice in Bel piacere è godere.
In genere, comunque, i da capo in tutte le arie di tutti gli esecutori sono stati ben curati e hanno reso l'opera più varia ed interessante.
Grande anche David Hansen che, pur malaticcio, ha dato tutto se stesso nell'esecuzione del proprio ruolo che prevede arie molto difficili come Or la tromba in suon festante del terzo atto, dove nel da capo si è prodotto in una serie di variazioni spettacolari.
Il ruolo di Armida, la maga, era ricoperto da Lenneke Ruiten, brava ma forse un po' leggera per il ruolo, soprattutto nella sua aria di apertura Furie terribili, dove non era abbastanza furiosa, e nell'aria di chiusura del secondo atto Vo' far guerra.
Bravi anche gli altri, Christian Senn nel ruolo di Argante e Filippo Mineccia nel ruolo di Eustazio.
L'esecuzione è stata completa a parte un taglio nel secondo atto dove è stata eliminata la prima parte della scena III; peccato perchè in quel punto due sirene cantano un'aria deliziosa, Il vostro maggio, anch'essa presa da un'opera precedente, la cantata Aminta eseguita a Roma nel 1708 e precisamente dall'aria Se vago rio.
Molto brava l'orchestra, per la quale Haendel scrisse in modo molto impegnativo con difficili soli per le prime parti, ben diretta da Ruben Jais che ha curato con visibile passione la concertazione del tutto.
Pubblico, purtroppo, scarsino. Probabilmente il pubblico degli abbonati al turno A si è un po' spaventato davanti ad Haendel, cosa comprensibile considerando che si tratta di un pubblico abituato ad ascoltare Schoenberg, Webern, Ligeti, ecc, per cui passare al Rinaldo era un bel salto.
Peccato per loro. Comunque quelli che c'erano hanno applaudito piuttosto convinti.

giovedì 8 dicembre 2011

Chiusura traffico a Milano

Domani e dopo si chiude dalle 10 alle 18, quindi si va in giro con i mezzi o a piedi. Ottimo. L'unico problema che ho ce l'ho sabato, giorno in cui ho un invito a pranzo fuori Milano nel varesotto. Nessun problema, comunque. Tram, metro, ritrovo con un'amico e un'amica alla stazione Garibaldi, treno, Busto Arsizio, due amiche che ci aspettano, pranzo sulle colline, ritorno in treno, metro, tram.