martedì 28 giugno 2011

C'è musica e musica

In questa ottava puntata Berio parla di musica, in senso generale, di educazione alla musica, il rapporto rumore suono, dell'esperienza musicale nel passato e nella contemporaneità.
E' inoltre un'occasione incredibile per ascoltare grandissimi musicisti, Messiaen, Stravinskij di cui nell'ultima parte Berio fa un commosso ricordo, Maderna, Stockhausen, Cage, Milhaud che parla di Debussy, di Satie e di Stravinskij, ecc.
La prima parte, la seconda, la terza, la quarta, la quinta.

giovedì 23 giugno 2011

Siti WEB

Oggi avevo bisogno di un'informazione per un concerto a cui assisterò sabato.
Sono andato sul sito web di competenza e alla voce contatti c'era un numero di telefono.
Ho telefonato. Mi ha risposto un signore a cui ho fatto la domanda che dovevo fare.
Risposta: "Ah, non me ne occupo io perchè non partecipo a quell'evento!".
Allora gli ho fatto notare, educatamente, che sul sito c'era quel numero a cui avevo telefonato.
Risposta, sghignazzando: "Ah si, ma in questo caso non sono io, deve telefonare a..." e mi ha dato un riferimento rivelatori poi totalmente errato.
Allora: io sono una persona educata, che comunque detesta l'approssimazione, e non ho mandato a quel paese quel signore che si rivelava come un cafone, inoltre se su un sito si dà un riferimento si dovrebbe dare per scontato che risponda qualcuno che sia competente a rispondere educatamente e non un tizio che risponde o non risponde a seconda dei casi.
Ci vuole un minimo di rispetto per chi chiede informazioni, altrimenti, se non si è in grado di mettere in piedi un servizio informazioni decente, si può sempre farne a meno.
Vabbè che sono artisti, però...

domenica 19 giugno 2011

C'è musica e musica

Questa è la nona puntata della storica trasmissione televisiva di Luciano Berio, primi anni '70, una trasmissione che parlava di tutta la musica, non solo di alcune musiche ritenute più serie di altre, condotta da uno dei più importanti musicisti del secondo dopoguerra e trasmessa dalla RAI di allora, quella del monopolio, non quella di adesso sulla quale è meglio stendere un velo molto spesso e pesante, evitando il più possibile di guardarla.
La puntata parla della musica dal nuovo mondo. Certamente da allora molte cose sono cambiate e molte cose di cui si parla non hanno magari avuto un reale seguito, ma credo comunque che sia istruttivo, come strumento di memoria storica e di conoscenza, aiutati in questo dalla presenza di protagonisti come Bernstein, Copland, Cage, ecc.
Il filmato è stato diviso di diverse parti: la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta.

Maigret e il barbone


E' noto come i gialli scritti da Simenon, con protagonista il commissario Maigret, siano soprattutto dei polizieschi d'atmosfera più che libri in cui si vuole dimostrare le qualità quasi magiche di una persona che riesce a risolvere un caso complicato ed inestricabile. Se aggiungiamo a questo il fatto che nel caso di questo libro scritto nel 1962 il protagonista indiretto è un barbone, un clochard, che, almeno in quei tempi era una componente fondamentale e caratteristica di Parigi, si capisce come questo libro, tutto ambientato in pieno centro, all'Ile St Louis, e al Port des Célestins, lì di fronte, sia un grande capolavoro.

Lo scioglimento finale della storia, che non è nemmeno una vera soluzione del caso dove non c'è nemmeno il classico omicidio, è il grande finale di questa bella storia dove Maigret manifesta una grande vicinanza ed una istintiva simpatia per il personaggio che in tutto il libro dice quattro parole lasciando intendere alla fine, ma solo per intuizione, come le cose siano andate veramente e come nella vita sia impossibile giudicare.

sabato 18 giugno 2011

Una via per Berlinguer a Milano

Martedì, 21 giugno, parte la raccolta firme, solo tra i residenti a Milano, per avere una via Berlinguer a Milano. Personalmente firmerò e sarei contento che si ricordasse in qualche modo anche Camilla Cederna.

venerdì 10 giugno 2011

Americans!

Per l'ultimo concerto della stagione, la Verdi ha scelto un programma tutto americano con autori piuttosto popolari quali Bernstein, Copland, Artie Shaw e Gershwin.
Di Leonard Bernstein sono state eseguite le Danze sinfoniche da West Side Story, che riuniscono alcune danze vere e proprie (cha-cha, mambo), a versioni sinfoniche di canzoni famose (Somewhere, Cool), al prologo che apre il musical. Certo mi sarebbe piaciuto poter ascoltare tutto West Side Story con quei brani fantastici come America o Tonight o Somewhere.
Di Aaron Copland è stato eseguito il concerto per clarinetto, orchestra d'archi e arpa del 1948 ed eseguito la prima volta nel 1950 da Benny Goodman, dedicatario del concerto, che nel 1938, con la sua rassicurante aria da bravo impiegato, fece un famoso concerto jazz alla Carnegie Hall di New York, tempio della musica classica e così, per ironia della sorte, un bianco sdoganò quella musica di derivazione afroamericana che era considerata soltanto una musica da ballo da suonarsi in un bordello piuttosto che in una sala da concerto. Il concerto di Copland appartiene a quel periodo di mezzo in cui Copland semplificò il suo linguaggio scrivendo musica di facile ascolto come Rodeo che è una tipica musica western, Billy the Kid, Appalachian Spring, o musica da film come Our town o The red pony. Il concerto non si articola nei tradizionali tre tempi essendo composto da due tempi collegati da una cadenza del clarinetto. Il primo tempo ha un andamento misurato e tranquillo, un po' alla Satie (Gymnopedie), mentre il finale ha un andamento rapido dove brevi incisi vengono variati con una tecnica che richiama più un modo di procedere jazzistico piuttosto che quello classico del concerto.
A seguire il concerto per clarinetto e orchestra di Artie Shaw, uno che ha scritto musica famosa come questa. Il concerto fu scritto per il film Second Chorus nel 1940; un concerto molto anomalo costruito per episodi contrapposti in successione, piuttosto vivace e divertente, più da jazz band che da grande orchestra come testimoniavano i 4 sax e il modo di dialogare del clarinetto con singoli strumenti dell'orchestra.
Il concerto è terminato con due brani di Gershwin, Un americano a Parigi, testimonianza delle incursioni americane in Europa per andare a lezione di musica dai vari Ravel o in rue Ballu a Parigi da Nadia Boulanger, e la suite sinfonica da Porgy and Bess messa insieme dopo la sua morte da Robert Russell Bennett nel 1941 su commissione di Fritz Reiner, di cui è stata eseguita una suite della suite con i brani più famosi.
La Zhang ha diretto tutto abbastanza bene; forse un po' rigidina, soprattutto in Bernstein dove avrebbe dovuto avere un po' più di swing. In genere però ha diretto sempre prendendo un po' troppo di petto i vari brani dove invece dovresti prendere un tempo più moderato e flessibile.
L'orchestra ha ben suonato con fiati massicci e percussioni energetiche; una sbavatura nel corno in Somewhere ed una nel primo violino in Un americano a Parigi; piccola pecca.
Il solista al clarinetto era Martin Fröst, clarinettista svedese, un fenomeno impressionante di bravura, che ha fatto questo bis.
Sala stracolma, successo per tutti e un arrivederci a settembre.