giovedì 5 novembre 2009
Crocifisso
Siccome non ci facciamo mancare niente arriva anche la polemica su Crocifisso si Crocifisso no.
Si potrebbero dire tantissime cose ma credo di non avere grandi certezze sull’argomento però vorrei richiamare alcuni punti.
1. l’articolo 7 della Costituzione dice che “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.” e l’articolo 8 che “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.” Peraltro la Costituzione "non prescrive alcun divieto alla esposizione nei pubblici uffici di un simbolo che, come quello del Crocifisso, per i principi che evoca e dei quali si è già detto, fa parte del patrimonio storico" come si legge nella circolare ministeriale del 9 giugno 1988 N. 157
2. nelle scuole il Crocifisso non è previsto da alcuna legge ma da circolare ministeriale sugli arredi scolastici all'art. 118 del R.D. 30 aprile 1924, n. 965 e dall'allegato C del R.D. 26 aprile 1928, n. 1297 ribadite poi dalla circolare ministeriale del 9 giugno 1988 N. 157
3. sento pontificare su “radici cattoliche”; ricordo che il cardinale di Milano Tettamanzi ha ricordato che più che le radici si dovrebbero guardare i frutti del proprio essere cattolici e qui temo per molti politici e/o opinionisti pontificanti cadrebbe di brutto l’asino
4. sento parlare di radici cattoliche da gente (leghisti) che poi si sposa con rito celtico, omaggia il dio Po e canta inni ad Odino
5. sento Bersani dire miseramente che non ci si deve preoccupare del Crocifisso perché è un “simbolo inoffensivo”, cioè sarebbe un pupazzetto che puoi anche tenere appeso ad un muro tanto non ha alcun significato, puoi anche guardare altrove
6. sento parlare di “Corte europea ideologicizzata” mentre la Corte ha solo risposto ad un ricorso sollevato da una persona per presunte violazione della Convenzione sui diritti dell’uomo.
A me personalmente il Crocifisso appeso ad un muro non dà fastidio ma non mi scandalizzerei se venisse tolto; del resto già accade da anni, ad esempio in varie scuole, che non ci sia il Crocifisso in aula.
Si dovrebbe però capire che cos'è il Crocifisso e cioè che è il simbolo della sofferenza, della più grande sconfitta che per paradosso diventa la più grande vittoria. Il Crocifisso con la sua simbologia è lì a ricordarci questo, se siamo in grado di capire la sua simbologia; se invece deve restare lì dov'è solo perchè è una tradizione allora tanto vale toglierlo perchè non si può banalizzare e svendere un simbolo così, tantomeno svenderlo alle pantomime politiche.
Penso anche che la fede non aumenta o diminuisce a seconda che in un’aula di tribunale o di scuola ci sia o non ci sia il Crocifisso. Credere in Dio, la fede è una questione privata, personale, è un cammino e una ricerca che ognuno di noi può compiere, se vuole, che non ha bisogno necessariamente che un simbolo di quella fede sia presente nei luoghi pubblici. Se anche non ci fosse il Crocifisso nelle aule scolastiche cosa cambierebbe per gli alunni e per la loro fede nei valori del cristianesimo? Io penso nulla perché credo che la fede possa venire soprattutto dalla lettura e dallo studio dei Vangeli, della figura straordinaria di Gesù Cristo che ha detto cose molto impegnative e che nessuno aveva mai detto prima e nessuno dice ancora oggi, che bisogna amare il prossimo, che gli uomini sono tutti uguali, che siamo tutti fratelli, ecc.
Per me questo è un falso problema creato da gente di poca fede.
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