venerdì 30 agosto 2013

La Verdi, fondazione milanese

Oggi pomeriggio sono passato dalle parti dell'Auditorium. Ho visto esposti i manifesti dei prossimi due concerti: quello della Scala del 15 settembre e quello a Londra alla Royal Albert Hall del 5 con in programma Verdi e Ciaikovskij.
Poi, tornato a casa, ho letto di una prossima possibile tournée della Verdi in Cile, sull'onda del clamoroso successo di ieri sera a ricordo del 40° anniversario della presa di potere con il colpo di stato di Pinochet, uno dei peggiori criminali dell'umanità ai quali vanno accomunati gli americani che ne appoggiarono il golpe e come minimo Margaret Thatcher, che fu sua fraterna amica, e gli amici degli amici.
Mi auguro che i politici italiani che assicurano il loro appoggio al progetto mantengano l'impegno anche in funzione EXPO.
Per quanto mi riguarda sono felice che tutto ciò si possa realizzare e sono orgoglioso di aver sempre sostenuto, io come altri e nei limiti delle mie possibilità, l'orchestra e la fondazione affinché potesse continuare ad operare passando attraverso momenti molto difficili come quello del 2007 e seguenti quando non si sapeva nemmeno se l'orchestra avrebbe potuto continuare ad operare, circondata com'era da gente che non vedeva l'ora che morisse affogando nei debiti.
Invece la Verdi è ancora lì a dispetto di chi, magari, la voleva far diventare un'appendice del proprio potere finanziario.
Il mio sostegno ci sarà sempre anche se magari non sarò sempre presente ai concerti per scelte diverse che voglio fare.

mercoledì 28 agosto 2013

Buon compleanno, Doktor Bohm

Oggi, 28 agosto, compiva gli anni Carl Bohm.
Lo ricordo molto volentieri e con un notevole affetto.
Lo ascoltai alla Scala in un concerto del 1973 in cui dirigeva l'Orchestra della Scala, non ancora Filarmonica, in una sinfonia giovanile di Mozart e nell'ottava sinfonia di Bruckner. Esecuzione portentosa alla quale era presente anche Maurizio Pollini seduto in un palco di proscenio che applaudì entesiasta.
Lo ricordo poi in un altro concerto in cui diresse la sinfonia in do maggiore di Schubert, la "Grande"; ricordo il suo gesto così chiaro con il quale dava gli attacchi agli archi nello scherzo.
Lo ricordo però soprattutto nel Fidelio di Beethoven, sempre in quegli anni. Io ero in galleria proprio sopra l'orchestra, un po' laterale, così lo vidi bene. Diresse sempre seduto ma quando si arrivò al coro finale si alzò e diresse in piedi protendendo in avanti le braccia facendo piccoli cenni con la becchetta ma lanciando orchestra, cantanti e coro in un vortice dinamico assolutamente travolgente, pregnante e commovente come è e deve essere il Fidelio, opera di immensa bellezza.
Fu grandissimo interprete di Richard Strauss perciò metto qui la prima parte della sua straordinaria esecuzione di Also sprach Zarathustra fatto con i Berliner Philharmoniker negli anni '60.

venerdì 9 agosto 2013

La prima di Sibelius secondo Bernstein

Questo è Bernstein nell'ultimo anno della sua vita, quando "sprecava" il suo tempo con composizioni "minori" come questa prima sinfonia di Sibelius, una sinfonia con evidenti debiti verso Ciaikovskij, quello della quinta sinfonia, ma che arriva a conclusioni molto diverse.
Per fortuna Bernstein si dedicò a questa sinfonia perché ciò che produsse è realmente incredibile. Per me, nessuna altra esecuzione è paragonabile a questa di Bernstein soprattutto il secondo movimento (inizia a 12.45) condotto ad un tempo molto sostenuto, con quelle cesure tra le varie frasi vissute come un sospiro; nella parte finale del movimento (da 22.55) le entrate morbide dei corni sulle note lunghe dei clarinetti e quelle successive dei violini sono vissute con una nostalgia, un'intensità, una profondità e una partecipazione umana che non ha confronti.
Wiener Philharmoniker fenomenali.