domenica 28 aprile 2013

Ascoltiamo Francis Poulenc

E' strano Francis Poulenc. Sembrerebbe un allegrone scanzonato e invece in ogni sua composizione a un certo punto passa una nuvola che nasconde il sole. Un grandissimo da ascoltare con attenzione e sorpresa. Quanto è bella questa sonata del 1962 scritta per Benny Goodman che non poté eseguirla con l'autore al piano per la morte di Poulenc avvenuta il 30 gennaio 1963.
La sonata fu così eseguita alla Carnagie Hall di New York il 10 aprile 1963 da Benny Goodman con Leonard Bernstein al pianoforte (!!!)

mercoledì 24 aprile 2013

Nel segreto del confessionale

Berlusconi: ‘Signor parroco, mi vorrei confessare
Parroco: ‘Certo figliolo, qual è il tuo nome?’
Berlusconi: ‘Silvio Berlusconi, padre.’
Parroco: ‘Ah! Ah! l'ex presidente del Consiglio!?’
Berlusconi: ‘Si, padre.’
Parroco: ‘Ascolta, figliolo, credo che il tuo caso richieda una... competenza superiore. E’ meglio che tu ti rechi dal Vescovo.’

Così Berlusconi si presenta dal Vescovo chiedendogli se può confessarlo.
Vescovo: ‘Certo, come ti chiami?’
Berlusconi: ‘Silvio Berlusconi’
Vescovo: ‘l'ex presidente del Consiglio? No, caro mio, non ti posso confessare: il tuo è un caso difficile. E’ meglio che tu vada in Vaticano.’

Berlusconi va’ dal Papa.
Berlusconi: ‘Sua Santità, voglio confessarmi.’
Papa: ‘Caro figlio mio, come ti chiami?’
Berlusconi: ‘Silvio Berlusconi’
Papa: ‘Ahi! Ahi! Ahi! Figliolo! Il tuo caso è molto difficile per me. Guarda qui, sul lato del Vaticano c’è una cappella. Al suo interno troverai una croce. Il Signore ti potrà ascoltare.’

Berlusconi, giunto nella cappella, si rivolge alla Croce: ‘Signore, voglio confessarmi.’
Gesù: ‘Certo, figlio mio, come ti chiami?’
Berlusconi: ‘Silvio Berlusconi.’
Gesù: ‘Ma chi? l'ex Presidente del Consiglio?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘L’ex amico di Craxi?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘L’inventore dello scudo fiscale per far rientrare dalle isole Cayman e da Montecarlo tutti i soldi che i tuoi amici hanno sottratto al fisco ?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘L’amico dei Neo-Fascisti e Neo-Nazisti, particolare che si è dimenticato di riferire al Congresso americano?’
Berlusconi: ‘Ehm… si, Signore.’
Gesù: ‘Quello che ha abbassato dell’1% le tasse dirette e costretto comuni/province/regioni ad aumentare le tasse locali del 45% per tenere aperti asili, trasporti, servizi sociali essenziali ?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha ricandidato 13 persone già condannate con sentenza passata in giudicato?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha modificato la legge elettorale in modo da portarsi le sue "amichette" in parlamento?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha omesso qualsiasi controllo sull’entrata in vigore dell’Euro permettendo a negozianti e professionisti di raddoppiare i prezzi in barba a pensionati e lavoratori a reddito fisso?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha abolito la tassa di successione per i patrimoni miliardari e subito dopo ha cointestato le sue aziende ai figli?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha quadruplicato il suo patrimonio personale e salvato le sue aziende dalla bancarotta da quando è al governo e che dice che è entrato in politica gratis per il bene degli italiani?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha epurato dalla RAI I personaggi che non gradiva?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù:‘Quello che ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la salva-Previti ?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha fatto una voragine nei conti dello stato e ha cambiato 3 volte ministro del tesoro ?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha dato, a spese degli italiani, il contributo per il decoder digitale per permettere al fratello di fare soldi con una società che li produceva?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che depenalizzato il falso in bilancio ed ha introdotto la galera per chi masterizza I DVD ?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Quello che ha permesso alla Francia di saccheggiare la BNL e si è fatto prendere a pesci in faccia quando ENEL ha tentato di acquisire una società francese ?’
Berlusconi: ‘Ehm… sono sempre io, Signore.’
Gesù: ‘Quello che continua a raccontare che ridurrà le tasse e rimborserà l'IMU agli italiani prendendoli in giro?’
Berlusconi: ‘Si, signore.’
Gesù: ‘Figlio mio, non hai bisogno di confessarti. Tu devi solamente ringraziare.’
Berlusconi: ‘Ringraziare???? E chi, Signore?’
Gesù: ‘Gli antichi Romani, per avermi inchiodato qui. Altrimenti sarei sceso e t’avrei fatto un CULO COSI’!!!

lunedì 15 aprile 2013

I Quartetti di Beethoven e il Quartetto Italiano

Il Quartetto Italiano che esegue tutti i quartetti di Beethoven!
Per me un'esperienza d'ascolto che dura da 45 anni che ha avuto come culmine il concerto alla Scala del 26 marzo 1977, giorno del 150° anniversario della morte di Beethoven. In quella occasione eseguirono il quartetto in la minore op. 132. Un ricordo e un'emozione indelebili.
La musica più grande di Beethoven ai massimi livelli esecutivi, per me insuperati.
(Per fortuna il video è indicizzato con l'inizio di ogni quartetto)
Un'esperienza d'ascolto assolutamente INDISPENSABILE di uno tra i più grandi vertici musicali di tutti i tempi.

domenica 14 aprile 2013

Un po' di musica qua e là

Il mio fine settimana musicale è iniziato giovedì con il concerto in Auditorium dove Oleg Caetani ha diretto il concerto per violoncello di Witold Lutoslawski, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita, e la quinta sinfonia di Mahler.
Il concerto di Lutoslawski risale al periodo 1968/70 e fu eseguito il 14 ottobre 1970 da Rostropovich, dedicatario del concerto. Poiché sento sempre giudizi irridenti nei confronti della musica contemporanea o di certa musica del XX secolo, a parte il fatto che questo pezzo ha più di 40 anni, mi sbilancio a dire che il concerto, che è suonato da molti violoncellisti, è bellissimo e che diventerà un grande classico della musica del XX secolo. A molte persone piace la musica del XX secolo a seconda di quanto sembri una musica di un'epoca precedente. Fosse per me metterei un pezzo del XX secolo in ogni concerto, anche perché questa musica, se non la si esegue, non la si conoscerà mai e inoltre perché questa, volente o nolente, è la "nostra" musica. In ogni caso si calcola che ci vogliano circa 80 anni perché il pubblico entri in sintonia con la musica di 80 anni prima per cui c'è tempo (!), si fa in tempo a morire. Bella esecuzione del grande violoncellista armeno Alexander Chaushian ben assecondato dall'orchestra.
Nella seconda parte il maestro Caetani ha diretto la quinta sinfonia di Gustav Mahler, la sinfonia che inaugura il periodo centrale della produzione di Mahler con le tre sinfonie strumentali. Questa sinfonia è molto difficile da suonare e da ascoltare. E' una musica sconvolta e sconvolgente nei primi due movimenti che tende al negativo totale, all'azzeramento di ogni prospettiva positiva. Ma è anche capace di dolcezze infinite come nel quarto movimento, Adagietto, che viene travolto poi nel finale dove il suo tema principale, assieme a quello di un lieder dal Des Knaben Wunderhorn, il Lob des hohen Verstandes (Lode dell'alto intelletto) dove Mahler irride i critici del tempo che naturalmente stroncavano la sua musica "contemporanea", e molto altro materiale musicale compreso il corale che era naufragato alla fine del secondo movimento, costruiscono un monumento al contrappunto.
Questa è stata la prima sinfonia di Mahler che abbia ascoltato dal vivo nel luglio 1969, alla Scala con sir John Barbirolli sul podio, grandissimo mahleriano che sarebbe deceduto improvvisamente giusto un anno dopo. La gente (della platea) usciva dalla sala durante l'esecuzione a loro perenne vergogna. Ma quelli erano tempi in cui Mahler era troppo "contemporaneo" e del resto erano passati solo 60 anni dalla composizione della sinfonia per cui era troppo presto per poter essere apprezzata e troppo tardi per fischiarla.
L'esecuzione di Oleg Caetani è stata buona ma a dire il vero non mi ha colpito in modo particolare. Caetani è un ottimo direttore che mi pare avere una visione di ciò che dirige sempre un po' dal di fuori e dall'alto. L'esecuzione ne ha guadagnato in chiarezza ma non sono sicuro che abbia fatto veramente giustizia a Mahler.
Comunque buon successo per tutti da parte di un pubblico abbastanza numeroso.
Venerdì sera, al Teatro Comunale di Ferrara, Claudio Abbado con la Mahler Chamber Orchestra e Martha Argerich hanno fatto un concerto con il primo concerto di Beethoven e la terza sinfonia (in realtà la quinta) di Mendelssohn, "Scozzese". Essendomi sfuggito per un niente il concerto dello scorso ottobre alla Scala quando Abbado aveva diretto la sesta di Mahler, era dal febbraio 1993 che non vedevo e sentivo Abbado dal vivo, quando era venuto alla Scala con i Berliner Philharmoniker (Strauss, Brahms). La Argerich invece l'avevo sentita, l'ultima volta proprio in Auditorium quando aveva eseguito uno dei suoi cavalli di battaglia, il terzo di Prokofiev.
Passano gli anni ma la Argerich resta una musicista straordinaria con due mani e una tecnica fenomenale  e una incredibile fisicità con lo strumento e con il suono. In coppia con Abbado l'esecuzione è stata straordinaria perché, a parte il fatto che si tratta di due grandissimi musicisti e che l'orchestra ha suonato benissimo, i due sono amici da innumerevoli anni per cui l'intesa era perfetta. Sovrastata dagli applausi, la Argerich alla dodicesima chiamata, credo, ha fatto un bis, Traumes Wirren dai Fantasiestücke op. 12 di Schumann, affrontato in modo piuttosto spavaldo.
Nella seconda parte del concerto Abbado ha diretto la terza sinfonia di Mendelssohn. L'esecuzione è stata fantastica. A dire il vero non saprei cosa aggiungere perché si doveva essere lì per sentirla. Vedendolo dirigere e sentendo il suono dell'orchestra si ha l'evidente immagine del pensiero che diventa suono con la massima naturalezza.
Successo clamoroso per Abbado e l'orchestra.
Un'ultima annotazione sulla sala che ha un'acustica assolutamente fantastica. Si sentiva ogni sfumatura e ogni preziosismo della concertazione di Abbado, ogni timbro perfettamente calibrato ed equilibrato nella geniale concertazione di Abbado, veramente ricreatrice dell'opera che per certi versi mi sembrava quasi di ascoltare per la prima volta.
Ieri sera, infine, in Auditorium, il maestro Giuseppe Grazioli ha diretto un concerto con musiche di Nino Rota, con l'aggiunta di alcuni filmati, in occasione dell'uscita dei primi due CD della serie completa registrati nell'agosto 2011 dall'Orchestra Verdi come atto finale del ciclo di dieci concerti tenuti la domenica mattina nella stagione 2010/2011. Altri quattro CD usciranno nel corso dell'anno.
La musica di Nino Rota è stata spesso snobbata perché non troppo "contemporanea", ironia della sorte, ma non ci si deve dimenticare che la diresse perfino uno dei più grandi musicisti del '900, Bruno Maderna.
In realtà Rota era un geniaccio in musica e merita di essere conosciuto ben più che per i temi famosi di alcune colonne sonore. La conoscenza di questi CD, che oltretutto contengono molte musiche mai eseguite e registrate in disco, può essere un'ottima occasione di conoscenza.

martedì 9 aprile 2013

Charles Ives - A Symphony: New England Holidays

Questa composizione è stata la prima composizione di Charles Ives che abbia mai sentito. Ciò avvenne grazie a una iniziativa editoriale dei Fratelli Fabbri che pubblicavano in edicola dei fascicoli dedicati alla "Musica moderna". Ogni settimana andavo all'edicola che c'era (c'è ancora?) in fondo a via Brioschi all'angolo con viale Cermenate. Erano gli anni 1967/69. Così comprai dischi di Stravinskij, Debussy, Berg, Varese, Ravel, ecc. e giunse anche Ives. All'inizio ero disorientato da questo strano autore americano. Poi mi feci catturare da quelle atmosfere. Ci sono dei momenti fantastici in questo pezzo ispirato dalle quattro feste nazionali americane e filtrate attraverso la memoria. I pezzi sono costruiti come una nebulosa vaga e rarefatta di suoni. In questa nebulosa della memoria affiorano canti, inni e ad un tratto si cristallizza un'immagine che viene portata in primo piano nitida e pura. Ad esempio nell'ultimo pezzo la musica si frammenta sempre di più, svapora e da questa nebbia come di un ricordo lontano (da minuto 32, circa) dove nulla è chiaro improvvisamente esce un'immagine chiarissima come se fosse emersa intatta dalla memoria. Dopo una struggente cadenza del clarinetto l'immagine si allontana. Ci sono anche ricordi personali come al termine del secondo pezzo, meraviglioso, dove Ives rievoca un esperimento che faceva suo padre. Il padre di Ives era direttore di banda. Divideva la banda in due e assegnava ad ognuna una musica diversa. Poi le faceva partire da due punti diversi facendole marciare una contro l'altra finché si incontravano creando così un effetto cacofonico. Cacofonia totale che torna nel terzo brano, dedicato al 4 luglio, con tutte le musiche della grande fiera che si sovrappongono tra loro, come accade davvero quando ci si trova in un grande luna park. E che dire del tono assolutamente mahleriano del finale del primo brano. Eppure Ives, che di mestiere faceva l'assicuratore, nulla sapeva di Mahler come non sapeva praticamente nulla di quanto stava avvenendo nella musica di quel tempo in Europa all'inizio del '900. Grande merito gli fu riconosciuto anche da Schoenberg quando anni dopo conobbe la sua musica in America.
Magari riuscissi ad ascoltarla ancora dal vivo dopo una lontanissima esecuzione al Conservatorio!