mercoledì 4 novembre 2009
Pinocchio
Pinocchio batte il Grande Fratello 10.
La fiaba vera, una bella storia in cui si traccia un percorso di vita e di esperienza e che sfocia nella lieta conclusione di una marionetta che diventa una persona, una metafora della vita di tutti noi, un'allegoria della società moderna, una storia per ragazzi e per adulti.
Una vecchia trasmissione televisiva che camuffa come realtà uno squallido canovaccio costruito a tavolino con la logica degli ascolti televisivi, una storia che non porta da nessuna parte, una sagra dell'ignoranza, un paese dei balocchi dove si promette successo e visibilità mediatica.
Sono contento perchè questo dimostra che se si propongono belle cose al pubblico televisivo il pubblico risponde positivamente. Del resto per fortuna c'è ancora bisogno di bellezza e c'è anche la capacità di riconoscerla come dimostra il successo che viene decretato dalla gente a belle mostre, a spettacoli teatrali intelligenti, bei film, ecc.
Penso che la televisione del servizio pubblico, la RAI, dovrebbe avere più coraggio e considerare non solo l'indice di ascolto ma anche quello di gradimento degli spettacoli televisivi e si dovrebbe misurare anche quante delle persone che sono sintonizzati su un canale siano addormentati sulla poltrona o siano svegli.
Io, comunque, non l'ho visto.
Mi era bastata la macelleria televisiva di un Puccini di questa primavera per farmi rimpiangere il Puccini di Alberto Lionello degli anni '70, incomparabilmente migliore.
Però ora pare che impazzi questa tendenza alle due puntate; evidentemente si reputa che non si possa chiedere fedeltà al pubblico per un tempo maggiore; oltretutto, due puntate consecutive, niente a che vedere con il passato dove le puntate erano settimanali. Evidentemente c'è la paura di perdere il pubblico.
Invece credo che se il prodotto fosse un buon prodotto si creerebbe l'attesa nel pubblico per la puntata successiva, cosa su cui evidentemente oggi si nutre qualche timore.
Inoltre pare sia stato pure brutto, questo Pinocchio. Eppure la gente lo ha premiato.
Quindi ha vinto comunque il fascino di una storia in cui ci riconosciamo e con la quale possiamo far volare anche un po' la fantasia mentre del Grande Fratello, così simile alla volgarità di certa nostra società fatta di gossip e di piccoli pruriti, probabilmente si comincia ad averne le tasche piene.
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