martedì 8 maggio 2012

Shostakovich e la X sinfonia

Il 5 marzo 1953, giovedì, moriva Stalin. Lo stesso giorno, cinquanta minuti prima, era morto anche il povero Prokofiev per cui la sua morte passò del tutto sotto silenzio e al suo funerale andarono pochissimi amici. Pare che Shostakovich, quando ebbe la notizia della morte di Stalin, abbia ballato in casa. Durante l'estate, lasciato passare un po' di tempo, compose la sua X sinfonia ma pare che l'avesse già elaborata in precedenza senza pubblicarla, ovviamente, dopo le varie censure a cui era stato sottoposto dall'apparato del regime e i seri pericoli che aveva corso. Questa sinfonia ha un primo movimento molto tenebroso, angosciante e tormentato mentre negli ultimi due movimenti assume molta importanza il motivo composto sulle lettere DSCH, che sono le iniziali di Shostakovich e che corrispondono alle note re, mi bemolle, do, si naturale secondo la notazione tedesca (lo hanno inciso anche sulla sua tomba). Quindi in questi due ultimi movimenti Shostakovich entra in prima persona nella sinfonia con vari atteggiamenti, ora sospesi nella solitudine come di chi, in una situazione ostile, vuole passare inosservato, ora estremamente vitali come nel finale dove il piccolo tema viene portato in una specie di trionfo, non senza una certa ironia piuttosto amara, forzata e quasi disperata tanto è esagerato il trionfo. 
Il secondo movimento, che credo sia il più breve movimento di sinfonia scritto da Shostakovich sarebbe una descrizione in musica di Stalin. Certamente è una musica molto violenta, minacciosa che fa quasi paura, dove i violini che impazziscono sulle rullate del tamburo danno quasi l'idea di un inseguimento, di una fuga, di un pericolo incombente.
La prima esecuzione della sinfonia avvenne giovedì 17 dicembre 1953 da parte dell'orchestra Filarmonica di Leningrado diretta da Yevgeny Mravinsky, certamente il più grande direttore di Shostakovich e uno dei più grandi direttori d'orchestra del '900.

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