Ieri sera ultimo concerto della terza stagione della Verdi Barocca. Si è finito come si era iniziato, con Vivaldi e Bach la cui cantata "Ich habe genug" BWV 82 ha sostituito la prevista esecuzione delle Quattro Stagioni di Domenico Scarlatti.
Di Vivaldi sono stati eseguiti il concerto per due violini e due violoncelli RV 575 e il concerto "fatto per la Solennità della Santa Lingua di Sant'Antonio in Padua" RV 212 per violino, concerto quest'ultimo caratterizzato da un virtuosismo estremo brillantemente affrontato dal primo violino Gianfranco Ricci che ha poi fatto una ciaccona di Biber come bis.
Dagli splendori veneziani con Bach si è passati ad un'atmosfera molto più pensosa e meditativa con la cantata "Ich habe genug" BWV 82, cantata per basso, oboe e archi scritta per la Purificazione di Maria nel 1727 ed eseguita domenica 2 febbraio 1727 e che fu ripresa successivamente nel 1731, nel 1735 e nel 1746/7 in versioni diverse. Nella cantata si richiama la vicenda di Simeone al quale era stato preannunciato che non avrebbe incontrato la morte senza aver prima visto il Messia. Quindi la cantata diventa una contemplazione ed una invocazione della morte verso la quale il credente che ha incontrato Cristo dovrebbe avviarsi con gioia. Le parole però non possono dare l'idea della meraviglia di questa musica e del mondo infinitamente armonioso di Bach. Ottimo, come sempre, il basso Christian Senn ottimamente accompagnato dall'orchestra diretta con la consueta partecipazione da Ruben Jais che per Bach, in particolare, ha una vera passione. Come dargli torto?
Grande successo, addirittura strepitoso.
Per tutti l'appuntamento è alla prossima stagione.
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