E' morto Dietrich Fischer-Dieskau, per una coincidenza (?) nello stesso giorno in cui morì, 101 anni fa, Gustav Mahler.
E' perfino inutile che io ricordi la grandezza di Fischer-Dieskau in ogni ruolo. Tutto ciò che ha fatto Fischer-Dieskau mi piace, sia nell'opera sia nel lied sia in tutto ciò in cui si doveva cantare qualcosa.
Di lui ricordo in particolare un concerto liederistico alla Scala negli anni '70; impressinante la ricchezza della sua voce che invadeva ogni angolo della sala.
I suoi 29 dischi dei lieder di Schubert da sempre campeggiano nella mia discoteca come pure Schumann, Brahms, Wolf, Strauss ma senza dimenticare le sue incursioni nel '900 (ricordo solo il suo Wozzeck!) sempre illuminate da una straordinaria intelligenza.
Tanti cantanti ho ascoltato ma probabilmente nessuno è riuscito a darmi il brivido interiore che mi dà la sua voce e la sua intelligenza di interprete che si traducono in esecuzioni dove ogni accento è calibrato con una precisione assoluta ma senza mai cadere nel manierismo ed il tutto sfoggiando una dizione perfetta in ogni lingua (mi riferisco in particolar modo all'italiano: mai sentito un tedesco cantare in un italiano così bello).
Caro Dietrich, gute Nacht!
venerdì 18 maggio 2012
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