Ieri sera, per le Serate Musicali, la graziosissima violinista statunitense Hilary Hahn, assieme al pianista Cory Smythe, ha fatto un concerto con un'impaginazione un po' diversa dal solito e che verrà proposto in varie sedi europee assieme ad un altro concerto basato sull'improvvisazione. Il concerto infatti era composto di 8 brevi brani commissionati dalla stessa Hahn a compositori contemporanei nell'ambito di un più ampio progetto di 27 brani da eseguirsi come bis. Si sono così ascoltati Bifu (Brezza) di Somei Satoh, un delicato ed aereo brano minimalista, Torua della neozelandese Gillian Whitehead, un brano ispirato da terremoto avvenuto in Nuova Zelanda nel 2011, anche se non si tratta di una descrizione del terremoto mentre si sentono soprattutto voci della natura, Blue Fiddle, di Paul Moravec, un brano piuttosto brillante che sviluppa una certa dialettica tra i due strumenti, Echo Dash di Jennifer Higdon, Blue Curve of the Earth di Tina Davidson, un brano molto poetico ed evocativo, Memory Games di Avner Dorman, un brano ispirato ad un brano di memoria degli anni '80, un brano molto difficile con continue iterazioni su cambi improvvisi e continui di ritmo, certamente il brano più virtuosistico tra quelli proposti, Solitude d'automne di Bun-Ching Lam, un brano volutamente non virtuosistico nel senso tradizionale e di grande intensità e Whispering di Einojuhani Rautavaara, un brano molto lirico e nostalgico.
Tra questi brani è stata eseguita la deliziosa sonata Op. 12 N. 2 in La maggiore di Beethoven, la seconda sonata di Bach BWV 1003 e lo scherzo della sonata FAE di Brahms, un progetto di sonata a cui il giovane Brahms (ieri, 7 maggio, era il suo compleanno), aveva 20 anni, concorse genialmente componendo lo scherzo, mentre Albert Dietrich e Schumann composero gli altri due.
A ben vedere anche questi brani, nella loro interezza o nei singoli movimenti, sono a loro modo dei bis e come tali vengono utilizzati spesso.
Il concerto è stato molto bello. Hilary Hahn è una gran violinista molto bella anche da vedersi, con un bel portamento molto nobile e una grande armonia nei movimenti ma che soprattutto suona con bel suono, precisione, pulizia e passione. A parte i brani contemporanei a lei dedicati, impressionante il primo movimento della sonata di Beethoven per lo spirito e la leggerezza ed Bach; veramente esemplare la differenziazione dei piani sonori nella fuga, i piani, i forte, gli effetti di eco e nell'andante, con quella linea del canto e dell'accompagnamento resi in modo così perfetto. Non a caso alla fine del pezzo di Bach, che personalmente continuo a ritenere la massima espressione violinistica, con buona pace di Paganini, la Hahn è stata oggetto di una vera ovazione. Hilary Hahn scrive inoltre molto bene come ho potuto constatare leggendo le note al programma scritte da lei stessa e le note al CD recentemente uscito, che ho acquistato ieri sera, con le quattro sonate per violino e pianoforte di Charles Ives eseguite con la pianista Valentina Lisitsa.
Molto bravo anche il pianista Cory Smythe che è molto impegnato nel campo della musica contemporanea e dell'improvvisazione.
Molto pubblico e grande successo.
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