giovedì 24 maggio 2012

Concerto in memoria di Falcone e Borsellino

Stasera un bel concerto in Auditorium in ricordo di Falcone e Borsellino diretto da Jader Bignamini.
Per l'occasione è stato eseguito l'oratorio laico Trogos per voci, coro e orchestra di Matteo d'Amico basato sull'Orestea di Eschilo. Il testo recitato e cantato ripercorre infatti le tre parti di cui si compone l'Orestea, Agamennone, Corefoe ed Eumenidi con il passaggio dal clima violento caratterizzato dall'assassinio di Agamennone ad opera di Clitemnestra e dall'assassinio di Clitemnestra ad opera di suo figlio Oreste, e dall'organizzazione sociale governato dalle Erinni per le quali l'assassinio non è espiabile e deve essere vendicato, alla definizione di un nuovo modello di società dove viene istituita la giustizia amministrata da un organo nominato. Su questo filo conduttore d'Amico ha costruito un brano in cui le voci recitanti svolgono la trama con il commento del coro ed il sottofondo dell'orchestra come in una colonna sonora. Ne è venuto fuori un brano interessante con bei momenti coinvolgenti. A me personalmente è piaciuta molto tutta la seconda e la terza parte mentre la prima parte mi ha lasciato più freddo. Comunque un bel brano dal chiaro impegno civile.
A seguire ci siamo abbandonati nella braccia di Beethoven con l'ouverture Leonora n. 3, la marcia funebre della sinfonia "Eroica", il coro dei prigionieri dal Fidelio e l'adagio della IX sinfonia.
Beethoven scrisse un'unica opera che inizialmente si intitolava "Leonora". Per questa compose una prima ouverture, la Leonora n. 1, pubblicata postuma come op. 138; non soddisfatto Beethoven ne compose una successiva, la Leonora n. 2 nel 1805 ma per le repliche del 1806 la rielaborò creando la Leonora n. 3 che assomiglia molto alla Leonora n. 2 ma in ogni parte è più stringata e più densa. Successivamente quando l'opera assunse la sua forma definitiva con il titolo di "Fidelio" Beethoven compose una nuova ouverture del tutto diversa e che a differenza delle varie ouverture "Leonora" non ripercorre in sintesi l'azione dell'opera. Così le ouverture Leonora sono diventate brani da concerto anche se per una tradizione introdotta da Mahler la Leonora n. 3 viene di solito eseguita prima del finale dell'opera, a mò di prefinale e sintesi dell'azione.
Belle e convincenti esecuzioni del direttore Jader Bignamini che ancora una volta, in un'occasione ufficiale, ha avuto modo di mostrare le sue notevoli doti di musicista.
Bella prestazione dell'orchestra con in evidenza tutte le prime parti. Mi piace però ricordare il corno Stefano Buldrini che come al solito fa il IV corno nella IX sinfonia il che comporta un compito piuttosto delicato che svolge come sempre in modo egregio.

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