lunedì 26 marzo 2012

Pierre Boulez


Oggi Pierre Boulez compie 87 anni, che è una bella età per un musicista ancora in attività. Ho assistito ad un suo concerto lo scorso 22 settembre al Conservatorio di Milano dove dirigeva una sua composizione storica, Pli selon pli e l'ho trovato come sempre assolutamente lucido e impeccabile nel gesto. Vederlo dirigere chiariva in un modo speciale e rivelatore quella musica non certo facile, ma veniva fuori anche una inaspettata umanità tanto che alcune parti risultavano addirittura commoventi, e ciò non è molto consueto trattandosi di musica del secondo dopoguerra. Del resto Boulez che è stato prima compositore è diventato ben presto anche un direttore d'orchestra, oltre che saggista da sempre nonchè fondatore dell'IRCAM di Parigi. Come direttore d'orchestra, naturalmente, si è rivolto inizialmente a quegli autori che hanno fatto la storia del '900 in musica. Ecco quindi Debussy, Ravel, Bartok, Stravinskij, Webern, Berg, Schoenberg, le sue musiche, Berio, Messiaen, ecc. ma contemporaneamente Wagner, Mahler a partire dal Klagende Lied in versione integrale affrontato già 40 anni fa e i Gurre Lieder di Schoenberg, Bruckner... Di lui ricordo quando venne alla Scala alla fine degli anni '70 per dirigere la Lulu di Berg in versione integrale con il completamento del terzo atto fatto da Friedrich Cerha con i complessi dell'Opera di Parigi; spettacolo bellissimo, mi pare con la soprano Teresa Stratas. In quell'occasione fece anche un concerto, con l'orchestra dell'Opera, dove eseguì musiche di Messiaen e Stravinskij, la Sagra della primavera; mai sentita una sagra così stratosferica, nè prima nè dopo, neanche nel 1982 quando la sentii sempre in Scala diretta in un concerto interamente stravinskiano (era in centenario di Stravinskij) diretto da Leonard Bernstein.
Qui sotto propongo un concerto esemplare ed assolutamente caratteristico di Boulez con musiche di Berg (la bellissima suite dalla Lulu, priva però del primo brano orchestrale; una musica piena di melodia e di armonia), Debussy e Stravinskij di cui esegue il balletto L'uccello di fuoco in versione integrale, come si dovrebbe sempre fare non limitandosi alla sola suite come si fa di solito.
Spero che l'insegnamento e l'esempio di Pierre Boulez sia uno sprone affinchè nei concerti si esegua più musica contemporanea che è la nostra musica e che è assolutamente anacronistico ormai considerare come qualcosa di ostico ed incomprensibile; la si deve affrontare con parametri diversi rispetto a quelli che si usano per ascoltare la musica romantica, ad esempio. Ma del resto non è forse diverso ascoltare una sinfonia di Beethoven e una sinfonia di Haydn o Mozart?

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