Questa mattina per il ciclo MAGGIOREminore, musica piuttosto divertente con musiche scritte tra il 1936 e il 1940 scritte da tre compositori russi presentate in un concerto, come al solito diretto da Giuseppe Grazioni, che ancora una volta è stata l'occasione di ascoltare musiche e autori in genere trascurati nelle normali programmazioni concertistiche.
Il primo brano era la suite The Comedians del 1940 di Dmitry Borisovich Kabalevsky, una musica che per certi versi ricorda Prokofiev ma con minori asprezze e che si ascolta senza particolari problemi; musicista piuttosto scaltro il Kabalevsky che infatti non ebbe mai problemi con il regime sovietico.
Il secondo brano era il concerto per arpa del 1938 di Reinhold Glière. Anche qui musica piuttosto tranquilla, del resto anche Glière con il regime non ebbe problemi, anzi fu ricoperto di onorificenze. Bello, secondo mio gusto, il secondo tempo, un tema con variazioni ed anche il finale, dal gusto popolare ma piacevole anche il primo movimento, soprattutto dalla cadenza in avanti; una musica che se non sapessi che è del 1938 collocheresti tranquillamente ad almeno 40 anni prima.
Per finire Stravinskij e il suo Jeu de cartes, balletto in tre mani. Conosco questa musica da una vita ma non lo avevo mai ascoltato dal vivo, questo per dire quanto siano varie in genere le programmazioni concertistiche dove il nome di Stravinskij è in genere associato ai suoi primi tre balletti che costituiscono solo il momento iniziale della sua produzione. Nel frattempo mi sono goduto questo Jeu de cartes pieno di citazioni di altri autori di cui la più clamorosa è quella dal Barbiere di Siviglia di Rossini nella terza mano; veramente diabolico questo Stravinskij che mi piace moltissimo con quell'aria in certi momenti un po' bavarese, da birrone con accompagnamento di salsicce e senape dolce.
Brava Elena Piva nel concerto non certo facile di Glière (dico solo brava perchè non saprei cosa altro dire sapendo quanto sia difficile dare un riconoscimento per tutto lo studio che serve per arrivare a suonare un pezzo come quello se non con un semplice applauso).
Nel complesso un bel concerto (però ho avuto l'impressione che forse una prova in più non avrebbe fatto male visti i gradi di difficoltà dei brani eseguiti, ma è una mia impressione) davanti ad un pubblico piuttosto numeroso anche in una giornata piovosa e di chiusura (?) del traffico a Milano (ho messo il punto di domanda perchè ho visto un bel po' di auto circolare e zero vigili; stendo poi un velo pietoso sul potenziamento del servizio ATM perchè se all'andata tutto è andato bene, credo per puro caso, al ritorno l'ultimo pezzo, dopo aver aspettato quasi 20 minuti il filobus 91, ce lo siamo fatto a piedi (del resto era o non era una domenica a piedi?) perchè mio figlio che è quasi ingegnere ha fatto un rapido calcolo da cui ha dedotto che ci avremmo messo meno che ad aspettare i 16 minuti annunciati del tram, ed infatti quando siamo arrivati a casa il tram non era ancora passato).
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