Innanzitutto, anche ad una prima rapida scorsa, appare evidente come la prossima stagione sia ricca ed impegnativa un po' per tutti, per chi suona e per chi ascolta.
Osservando la stagione principale dal punto di vista degli autori si osserva che nella stagione di 38 concerti:
- prosegue l'esecuzione delle opere di Dvorak con le infonie 4, 5 e 6, i concerti per violoncello ed altre pagine sinfoniche
- prosegue l'esecuzione delle sinfonie di Bruckner con la terza e l'ottava
- saranno eseguite alcune composizioni di Hindemith e di Poulenc dei quali ricorre il cinquantesimo della morte
- di Verdi, di cui nel 2013 ricorre il duecentesimo anniversario della nascita, verranno proposti, oltre al Requiem, i Pezzi Sacri, il quartetto per orchestra d'archi (finalmente!)
- di Wagner, per il quale ricorre lo stesso anniversario verdiano, saranno eseguite alcune ouverture da opere
- si eseguirenno tutte le opere sinfoniche e i concerti di Brahms, nonchè il Requiem
- di Mendelssohn verranno eseguite le ultime tre sinfonie e qualche altra pagina sinfonica e corale
- di Shostakovich saranno eseguite le sinfonie 7 (con Oleg Caetani) e 10
- di Mahler saranno riproposte la I, la III e la V sinfonia
- di Beethoven le sinfonie 4, 5, 7 e 9
- di Mascagni di cui ricorre il 150° della nascita la Cavalleria rusticana.
A fianco della stagione principale si deve assolutamente porre quella della domenica mattina, nelle mani di Giuseppe Grazioli che dirigerà anche un concerto della stagione con musiche russe, che ne rappresenta un'integrazione di assoluto valore con composizioni che in ogni appuntamento, dieci in tutto, gireranno attorno ad un autore da Rossini a Shostakovich con l'esecuzioni di bellissimi brani come la IX sinfonia di Shostakovich, Les biches di Poulenc, la Sinfonia in Do di Bizet, la terza sinfonia di Berwald (finalmente Berwald!) e tanti altri brani di raro ascolto.
Osservando la o le stagioni dal punto di vista degli interpreti oltre ai concerti diretti da Xian Zhang, che saranno 13, da John Axelrod (4) e un concerto straordinario dedicato a Verdi, Aldo Ceccato (3), Peter Flor (3), Marshall (2), Rilling (2) ci saranno due esordi, il giovane Gaetano d'Espinosa, molto apprezzato dopo Spoleto dell'anno scorso, con 2 concerti e il giovane olandese Otto Tausk. Inoltre mi piace sottolineare i due concerti che saranno diretti da Jader Bignamini, di cui uno dedicato alle stagioni di Vivaldi/Piazzolla, il quale sarà impegnato anche in alcuni appuntamenti della rassegna Crescendo in musica per i bambini, nell'ambito della quale sarà eseguita anche una novità di Silvia Colasanti, e in altri due concerti straordinari incentrati uno su Beethoven con la Banda Osiris e l'altro sul mondo dell'opera, da Rossini e Puccini.
Tra i solisti avremo il grande violoncellista Enrico Dindo nel concerto di Dvorak, la violinista Francesco Dego nel secondo concerto di Prokofiev, il violinista Domenico Nordio nel secondo concerto di Castelnuovo-Tedesco, la violinista Midori nel concerto di Brahms, il pianista Petrushanski nel secondo concerto di Shostakovich, il violista Christophe Desjardins nel concerto di Hindemith, i pianisti Benedetto Lupo e Simone Pedroni nel concerto per due pianoforti di Poulenc, la pianista Lidya Zilberstein nella Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov, la violinista Natasha Korsakova in Vivaldi/Piazzolla ed altri.
Però quello che mi piace sottolineare ancora di più è il fatto che in molti concerti saranno impegnate molte prime parti dell'orchestra, sia nella stagione ordinaria sia nei concerti della domenica mattina.
Senza fare torto a nessuno cito la prima tromba Alessandro Caruana nel concerto per tromba di Arutiunian, la spalla Luca Santaniello e il primo violoncello Mario Shirai Grigolato nel doppio concerto di Brahms, Luca Santaniello ancora in pagine di Dvorak e nel concerto di Conus, il primo violoncello Mario Shirai Grigolato nel secondo concerto di Dvorak e nel concerto di Volkmann, il primo trombone Giuliano Rizzotto nel concerto per trombone di David, il primo clarinetto Raffaella Ciapponi e il primo oboe Emiliano Greci in due fantasie verdiane, la prima arpa Elena Piva nel Concierto serenata di Rodrigo.
Da segnalare inoltre il concerto straordinario del 27 maggio 2013, nel decimo anniversario della morte di Luciano Berio, Direttore onorario della Verdi, quando verranno eseguite tre sequenze (per trombone solo, per oboe e per clarinetto) e due trascrizioni, da Boccherini e da Brahms (la Sonata per clarinetto op. 120 N. 1) con solisti tutte prime parti della Verdi (Giuliano Rizzotto, Luca Stocco, Raffaella Ciapponi e Fausto Ghiazza), il tutto diretto da Ruben Jais il quale dirigerà anche la Passione secondo Matteo di Bach, il Messiah di Haendel, un concerto con musiche di Vacchi e Mozart ed un altro concerto straordinario dedicato a Schoenberg nel centenario della prima esecuzione del Pierrot lunaire.
Inoltre si segnala un concerto in coproduzione con il festival di musica contemporanea Milano Musica, con musiche di Stroppa, Castiglioni e Mahler (Sinfonia N. 1), diretto da Andrea Pestalozza e questa è la prima volta che un concerto di Milano Musica si svolge nell'ambito della stagione ordinaria della Verdi.
Come si vede un grande impegno veramente che è solo una parte delle attività della Fondazione perchè si devono aggiungere le attività dell'orchestra amatoriale, delle orchestra iunior e dei bambini, ed tante altre attività culturali. L'impegno sarà innanzitutto degli artisti che saranno chiamati ad animare in modo sempre vivo i concerti per i quali mi auguro che sia sempre garantito un numero di prove sufficienti per poter dare delle belle esecuzioni ed un impegno anche per il pubblico chiamato a confrontarsi con un repertorio molto vario. A mo' di esempio cito solo il concerto del 4 ottobre quando saranno eseguiti La valse di Ravel, il Poema dell'estasi di Scriabin e la Sagra della primavera di Stravinskij, tre brani che eseguiti singolarmente sono già difficilissimi, radunati in un solo concerto sono affrontabili solo da una grande orchestra e tenendo i nervi ben saldi.
Pare ormai certo che l'orchestra farà anche una tournée in Russia.
Inoltre già da questa estate, tra la metà di luglio e agosto, ci sarà una stagione estiva.
Non ci si deve dimenticare anche della stagioni della Verdi Barocca che si articolerà su sei concerti soprattutto strumentali (Bach, Vivaldi, Corelli, ecc.; molto bello un concerto con le quattro suites orchestrali di Bach e due concerti di Vivaldi per viola d'amore eseguiti uno dalla prima viola dell'orchestra sinfonica, Gabriele Mugnai e l'altro da Claudio Andriani, del complesso barocco); però si eseguirà ancora l'Oratorio di Natale e di Pasqua di Bach e soprattutto la cantata Membra Jesu Nostri di Buxtehude, autore che personalmente amo tantissimo con tanto altri autori d quel periodo (Tunder, Bruhns, Boehm, ecc.).
Alla conferenza era presente anche l'assessore alla Cultura del comune di Milano Stefano Boeri che, innanzitutto è rimasto per tutta la durata della presentazione, ed ha usato parole molto lusinghiere sulla Verdi, che fanno molto ben sperare per il futuro di questa importante istituzione milanese che è un organismo sempre più vivo nonostante qualcuno, qualche anno fa soprattutto, ne avrebbe volentieri decretato la morte. In generale credo che con questa nuova amministrazione comunale i rapporti di collaborazione potranno essere molto buoni e mi pare che anche i toni usati sia dal presidente della fondazione Gianni Cervetti sia dal direttore generale Luigi Corbani, fossero un po' più rilassati rispetto al solito anche se l'esigenza di una gestione assolutamente attenta ai costi senza sacrificare però la validità dei progetti artistici resti assolutamente imprescindibile.
Per concludere voglio esprimere la mia personale soddisfazione, che poi è quella anche di altri soci della Fondazione con i quali parlo abitualmente, perchè la vita di questa orchestra, che arriva ai 20 anni, è sempre stata difficile ed accidentata ed in certi momenti quasi disperata, ma tenendo ben saldi i nervi e continuando a supportare, anche moralmente oltre che finanziariamente, la fondazione, e grazie anche alla cooperazione degli orchestrali e di tutte le persone che lavorano nella fondazione che hanno passato momenti difficili, possiamo ora vedere degli spiragli che fanno ben sperare in un futuro più tranquillo e sereno per tutti.
I prezzi di biglietti e abbonamenti sono rimasti invariati e l'impegno per tutti è di aumentare il numero dei soci, possibilmente raddoppiandolo. Questa non è una questione di poco conto perchè poter dimostrare di avere molti soci è una leva importantissima che può essere utilizzata nei confronti delle istituzioni pubbliche, sopratutto quelle che da anni non danno un centesimo alla Verdi, se non altro per far provare loro un po' di vergogna, ammesso che quello sia un sentimento che appartiene al loro repertorio. Personalmente spero di portare almeno un nuovo socio e mi piacerebbe che tutti gli orchestrali diventassero soci della Fondazione.
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