Gran concerto ieri sera per il Quartetto al Conservatorio con il Quartetto di Cremona. Un ottimo programma con il IV quartetto di Bartok e il quartetto op. 77 N. 1 di Haydn, nella prima parte, e Di tumulti ed ombre. Studio per Faust di Silvia Colasanti, un brano del 2010 e per finire il quartetto op. 41 N. 3 di Schumann.
Un programma tutto bello dove anche il brano della Colasanti ora agitato e frenetico, ora assolutamente statico e con un finale dove tutto si disperde in un gesto nichilista, ha fatta la sua bella figura, davanti, dico, a cotanti confronti. La Colasanti non c'era perchè recentemente è diventata mamma; peccato perchè l'avrei applaudita ancora di più.
Molto intelligente anche l'impaginazione del concerto che vedeva nella prima parte due autori, Bartok e Haydn, dal linguaggio molto immediato e concreto; fantastico, dal vivo, il quartetto di Bartok che conosco da 40 anni grazie ai bei dischi del Juilliard Quartet ma dal vivo la musica è un'altra cosa e anche Haydn, in un quartetto costruito con niente, con idee minime, un quartetto che è tutto un gioco di incastri, un gioco musicale di livello altissimo, correva che era un piacere.
La seconda parte del concerto, con la Colasanti e Schumann, presentava due brani pieni di slanci e di fantasia tendenti però alla chiusura ed alla negazione nella Colasanti mentre in Schumann, nonostante tutti i fantasmi, verso una affermazione positiva.
Ottime tutte le esecuzioni, ottima la concertazione con piani sonori ben calibrati, grandi qualità strumentali e con un bel suono. L'unico momento con il quale non mi sono trovato del tutto d'accordo è stata la quarta variazione "Tempo risoluto" del secondo movimento del quartetto di Schumann, preso ad un tempo forse un po' troppo risoluto; secondo me si perdeva un po' in pathos e in una certa enfasi in alcuni momenti, comunque è questione di interpretazione (vedi, per confronto, il Quartetto Italiano, più o meno al minuto 5)
A proposito di Quartetto Italiano, quando sono entrati i membri del Quartetto di Cremona ho avuto come un flash di quando molti anni fa andavo ad ascoltarli ovunque suonassero. Veramente indimenticabili e, senza ombra di dubbio, la mia esperienza musicale più profonda e imprescindibile.
Bis con il notturno dal secondo quartetto di Borodin, brano molto bello di un altrettanto bel quartetto.
Buon pubblico, molti giovani, grande successo.
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