giovedì 16 febbraio 2012

Concerto all'Assunta


Ieri sera c'era un concerto nella chiesa in fianco a casa mia e così, come avevo promesso tempo fa, ci sono andato. L'Orchestra dell'Assunta in Vigentino nacque nel gennaio 1995 per iniziativa di alcuni professori dell'Orchestra Sinfonica della RAI di Milano che era stata chiusa un paio di anni prima, evento da cui nacque anche l'orchestra Giuseppe Verdi (ricordo, sempre in quel periodo, anche la chiusura dell'orchestra dell'Angelicum). Il complesso è naturalmente di piccole dimensioni per cui il repertorio, che copre comunque ogni epoca tra il '600 e il '900, è limitato a composizioni per piccoli ensemble.
Ieri sera il concerto era organizzato come una carrellata di musica italiana cominciando con Corelli e il suo meraviglioso quarto concerto dell'opera VI.
Il programma è proseguito con Giovanni Bottesini, il Paganini del contrabbasso e direttore della prima dell'Aida al Cairo, e il suo Gran Duo Concertante per violino, contrabbasso e orchestra, una composizione costruita come una grande scena d'opera, con una sorta di declamato iniziale, un grande duetto cui seguono delle recriminazioni tra i due personaggi tra cui non tira un'aria molto buona tanto che si lanciano quasi in un'invettiva per poi alla fine fare pace e riconciliarsi con un ultimo duetto degno di Donizetti del Don Pasquale o dell'Elisir d'amore; un po' folle ma molto divertente.
Per terminare si è arrivati al '900 con Bruno Bettinelli, milanese, appartenente ad una generazione intermedia tra la generazione dell'ottanta (Malipiero, Casella, Respighi, ecc.) che per prima, a parte l'eccezione precedente di Giuseppe Martucci, si allontanò dalla tradizione del melodramma ottocentesco, e la generazione nata dopo gli anni '20 (Berio, Nono, Maderna, ecc.) che segnò, assieme ai colleghi d'oltralpe, tutta la musica del secondo dopoguerra. Di Bettinelli sono state eseguite due composizioni, le Due invenzioni del 1939 e la Fantasia e fuga su temi gregoriani del 1947, entrambi per orchestra d'archi. Interessante in particolare le Due invenzioni, con atmosfere un po' alla Ives nel primo brano e alla Bartok nel secondo.
Nel duo di Bottesini hanno suonato Piercarlo Sacco, al violino, e Luigi Correnti al contrabbasso che hanno retto bene il cimento non facile.
L'orchestra ha ben suonato sotto la direzione del suo direttore Paolo Volta con, forse, un piccolo pasticcio in un'entrata tra viole e violoncelli in Bettinelli e le viole che in alcuni casi non si amalgamavano bene con il resto dell'orchestra soprattutto sul piano.
Pubblico numeroso. Applausi.

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