domenica 31 gennaio 2010
Tanti auguri, Franz!
Oggi, 31 gennaio, sarebbe stato il compleanno di Franz Schubert, nato a Vienna nel 1797.
Non è possibile parlare brevemente della musica di Schubert mentre è molto meglio conoscerlo ascoltandolo. Schubert in musica è stato un poeta non solo perchè il genere nel quale si è maggiormente espresso è stato quello del lied, ovvero della canzone su testo poetico (ne ha scritti circa 700, considerando anche le doppie e triple versioni dello stesso lied con anni di incredibile produzione come il 1815 e 1816 nei quali ne scrisse rispettivamente 142 e 112, fonte John Reed, The Schubert song companion). La musica di Schubert, in tutti i generi, la sinfonia, la musica per pianoforte, la musica da camera ed anche la musica sacra, ha sempre un particolare timbro, una fragranza, un aroma, un particolare andamento che la rende immediatamente riconoscibile come schubertiana.
Dal catalogo immenso di Schubert che conta circa 1000 composizioni scritte i 16 anni, Schubert infatti muore a vienna nel novembre 1828, propongo i primi brani che mi vengono in mente.
Il primo è il secondo movimento, Andantino, dalla penultima sonata per pianoforte D 959, scritta due mesi prima della morte. Un movimento tripartito che inizia con una melodia tanto semplice e spoglia quando bella in modo sconvolgente a cui segue la seconda parte nella quale esplodono tensioni incredibili a cui segue la ripresa della prima parte leggermente variata dove il sentimento della prima parte si fa ancora più profondo.
Ecco poi l'inizio della fantasia D 940 per pianoforte a quattro mani; non aggiungo commenti.
Schubert però non era sempre triste o malinconico ma diventava salottiero e schiettamente popolare come in questa marcia militare o nella trascrizione di una sua famosa canzone "Die Forelle" (La trota) per quintetto con contrabbasso.
Anche in un altro caso Schubert utilizzò la medesima musica più volte. E' il caso di un Entr'acte da Rosamunda, una delle tante opere che scrisse senza alcun successo, che fu riutilizzato in un quartetto, quartetto che nel suo complesso è una delle sue opere più belle, e in un improvviso per pianoforte dove le prime note del tema diventano lo spunto per una serie di variazioni.
Per finire un lied da Rosamunda, Der Vollmond strahlt, che è l'unico lied di Schubert con accompagnamento orchestrale, e un altro famosissimo, Standchen, che è una serenata dove il pianoforte fa la parte di una chitarra cantato da Dietrich Fischer-Dieskau, probabilmente il più grande interprete di Schubert del '900.
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