lunedì 1 febbraio 2010

Milano a piedi

Ieri c'era il blocco del traffico, per cui a meno di avere un'auto a gas, a metano o elettrica o esenzioni, si andava con i mezzi pubblici e a piedi. Ieri mattina, quando in giro c'è poca gente, la sensazione era deliziosa e soprattutto ci si accorgeva di una cosa: si sentivano i passi delle persone che camminavano sul marciapiede. Con il rumore che c'è di solito i passi non si sentono mai e improvvisamente mi è sembrato di essere a Venezia, facendo le debite proporzioni.
Mi è venuta in mente anche la Milano di quando ero bambino. Poche macchine che giravano soprattutto al mattino. Poi praticamente scomparivano perchè la gente era al lavoro e non era come adesso che tutti girano in continuazione a tutte le ore. Andavo alle elementari in una scuola che esiste ancora, a 100 metri dall'Auditorium, in via Brunacci e in giro c'era poca gente, sentivi quelli che parlavano sulla porta di un negozio, sentivi i passi, c'era i negozi che vendevano legna e carbone, quelli che impagliavano le sedie e quelli che facevano materassi. Facevo sempre una certa strada perchè di solito in una via c'era parcheggiata una Jaguar con le ruote a raggi. Poi all'angolo c'era la drogheria dove compravo la merenda e dove spesso una vecchietta comprava la mostarda sfusa raccomandandosi che ci fosse la pera e la ciliegia e qualche volta sulla via c'era il carro del ghiaccio tirato dal cavallo che d'inverno buttava vapore come una locomotiva. Era una Milano di sicuro più silenziosa e anche più umana.

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