venerdì 5 ottobre 2012

Holidays Symphony

Ricordo che quando ascoltai in disco naturalmente, le Holidays Symphony di Charles Ives rimasi disorientato. Era la fine degli anni '60 e non riuscivo a capire. Non riuscivo ad ascoltarne più di due minuti. Poi mi si sono annodati dei fili in testa. Da allora questa è una delle mie musiche preferite in assoluto. Non mi stancherei mai di ascoltarla, così sfuggente come un sogno o un ricordo lontano in cui si susseguono immagini ora sfuocate ed ora nitidissime che vengono in primo piano per poi deformarsi e svanire di nuovo. C'è un passaggio assolutamente significativo in questo senso nel quarto tempo. La musica cala sempre di più fino quasi a svanire quando ad un tratto emerge un tema popolare che ben presto svanisce anch'esso per lasciare il posto ad un tenerissimo inserto della tromba e del clarinetto che si allontanano a loro volta perdendosi. Bellissimo il terzo tempo, dedicato al 4 luglio, in cui la grande festa viene rievocata sovrapponendo i ritmi delle diverse musiche che si sentono tutte contemporaneamente, come in una festa popolare vera. Un pezzo complicatissimo dove ti devi semplicemente abbandonare all'ascolto con la stessa attitudine con il quale ascolti tutti i suoni diversi provenienti da tutte le direzioni in un grande luna park. Comunque una volta l'ho ascoltata dal vivo al Conservatorio ma non ricordo chi dirigeva.


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