domenica 30 maggio 2010

Stagione 2009/10 - Ciclo Haydn - Concerto 9


Questo concerto era intitolato "Il pensiero" e sono state eseguite le sinfonie N. 22 "Il filosofo" e la sinfonia N. 47, quella con il minuetto e il trio palindromo.
La sinfonia N. 22 prevede uno strano organico con archi, due corni e due corni inglesi che vengono utilizzati a fini espressivi soprattutto nel primo movimento, un adagio, dove rispondono a una perorazione o domanda perentoria di quattro note, come un corale, suonate dai corni mentre gli archi eseguono in genere con accompagnamento con note staccate ma talvolta si emancipano in gesti più espressivi di umano commento.
La sinfonia N. 47 è una sinfonia molto interessante con un primo movimento che inizia con un gesto marziale molto deciso che verrà ripreso da Mozart. Il secondo movimento presenta una bella melodia variata più volte dove le parti, linea melodica e accompagnamento, si scambiano creando un effetto che curiosamente ricorda talvolta un certo modo di condurre le parti di Brahms, specialmente nelle variazioni su tema di Haydn, op. 56. Il terzo movimento, il Menuetto e Trio al roverso, presenta la caratteristica che sia il vero e proprio minuetto sia il trio sono suonati una volta dalla prima nota all'ultima e, nella ripetizione, dall'ultima alla prima, a gambero; inoltre non si suonano solo le note al contrario, ma anche le pause, l'orchestrazione e gli accenti dinamici per cui se nell'andata c'è un accento sul primo tempo (forte) nel ritorno al "roverso" l'accento cadrà sul terzo tempo (debole) creando uno strano e buffo effetto. Il finale, un Presto assai, porta a conclusione la sinfonia con grande energia.
Tra le due sinfonie è stato eseguito il difficile concerto per violino in Do maggiore. Il concerto fu scritto da Haydn nel 1769. Come scrive Haydn sul catalogo delle sue opere redatto da lui medesimo, si tratta di un "concerto per il violino fatto per il luigi" che era Luigi Tomasini, primo violino dell'orchestra di Esterhazy, che doveva essere un violinista particolarmente abile viste le difficoltà veramente notevoli di questo brano. L'esecuziuone è stata affidata al nostro primo violino Luca Santaniello che si è prodotto in una esecuzione veramente bella dove le difficoltà tecniche sono state dominate con sicurezza infallibile. Bis affidato al quartetto delle prime parti, il "Quartetto dei solisti della Verdi" che hanno suonato una fantasia sudamericana a partire da un quartetto di Haydn, brano curioso che avevano già eseguito nel concerto tenuto lo scorso aprile nel teatro di viale Lucania e che hanno eseguito anche martedì scorso in occasione della cena per i soci, dove avevano eseguito il quartetto "Americano" di Dvorak.
Grande succeso per Luca Santaniello, per l'orchestra e il direttore Giuseppe Grazioli, che si è dimostrato un esecutore di Haydn molto interessante e vitale.

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