lunedì 10 maggio 2010

La Granda Guerra Patriottica


Ieri, 9 maggio, era l'anniversario della fine della II guerra mondiale nel giorno in cui le truppe sovietiche liberarono Praga.
Nell'ambito delle relazioni tra Italia e Russia ed in particolare tra Milano e San Pietroburgo, allora Leningrado, città gemellate, all'Auditorium è stata organizzata una manifestazione nel corso della quale, dopo gli inni nazionali, i discorsi dei consoli di Russia ed Ucraina e di altre autorità, e dopo l'esecuzione, con il coro, della canzone patriottica "La Guerra Sacra", è stata eseguita la VII sinfonia di Shostakovich "Leningrado".
Il 22 giugno 1941 i nazisti iniziano l'invasione della Russia e ben presto la città natale di Shostakovich, Leningrado, viene assediata. Sarà un assedio di 900 giorni che si concluderà il 27 gennaio 1944 nel corso del quale moriranno un milione e 200 mila cittadini, la metà della popolazione di quella città. In questa situazione Shostakovich si mette immediatamente all'opera e scrive la settima sinfonia tra il 15 luglio e il 27 dicembre 1941. La sinfonia fu eseguita la prima volta il 5 marzo 1942 dall'orchestra del Bolshoi diretta da Samuil Samosud a Kujbysev, negli Urali, dove Shostakovich con altri artisti era stato sfollato. Successivamente fu eseguita in vari altri luoghi nella Russia, compresa Leningrado, il 9 agosto. Nel frattempo il microfilm della partitura era partito e con un viaggio avventuroso che passò per Egitto e Brasile, arrivò negli Stati Uniti dove la sinfonia venne eseguita per la prima volta il 19 luglio dall'orchestra della NBC diretta da Toscanini. In tutto quel periodo di guerra la sinfonia godette di una immensa popolarità. Successivamente, passata la guerra, cominciarono le critiche per una sinfonia giudicata prolissa e retorica.
In effetti non è certamente la migliore delle sinfonie di Shostakovich ma si devono considerare le condizioni in cui fu scritta per cui diventò una testimonianza del proprio tempo, una testimonianza di resistenza alle violenze della guerra; due anni dopo, nel 1943, Shostakovich avrebbe scritto la sua VIII sinfonia, ancora una sinfonia di guerra, dove però egli esprimerà un sentimento molto più intimo, un dolore enorme, un senso di smarrimento per tanta violenza e tante morti.
Nella settima sinfonia c'è un episodio che è particolarmente famoso ed è quello messo nel mezzo del primo movimento: il tema dell'invasione. Dopo l'inizio sereno e idilliaco sul ritmo del tamburo si insinua un elemento di disturbo che dal pianissimo, con 12 variazioni, arriva al fortissimo più terribile e terrorizzante. Tutto ciò rappresenterebbe l'invasione nazista. In realtà potrebbe benissimo rappresentare anche la resistenza crescente all'invasione e del resto lo stesso Shostakovich testimoniò che non intendeva descrivere l'invasione. Anche nel terzo movimento, dopo un inizio da icona russa, con una musica che può ricordare certo Stravinskij, ad esempio quello della Sinfonia di Salmi, interviene improvvisamente, partendo da un lieve trillo, un elemento di disturbo con una musica affannosa e concitata. Così questa sinfonia potrebbe essere considerata come la descrizione di una situazione di pace e di tranquillità che viene continuamente messa in discussione da elementi estranei che tendono a distruggerla ma alla fine, eroicamente, viene riaffermata la volontà di tornare alla precedente situazione con la distruzione di tutto ciò che le era estraneo e nemico. Il problema, però, è che la situazione precedente non era così idilliaca perchè sappiamo cosa fosse lo stalinismo e le sue purghe degli anni precedenti, purghe dalla quali lo stesso Shostakovich si era salvato a stento. Per questo motivo la settima sinfonia divenne un'opera di regime, anche se contiene pagine di grande bellezza ad esempio nel II e III movimento, ma se si vuole ascoltare il più grande Shostakovich ci si deve rivolgere ad altre sinfonie, come la sesta o l'ottava, la sua più grande.
Ha diretto Evgeny Bushkov, che era già venuto lo scorso dicembre a dirigere il concerto per sax di Glazunov con Asya Fateyeva, che ha dato una grande esecuzione della sinfonia ottimamente coadivato dall'orchestra che ha suonato con grande impegno questa sinfonia che ben conosce, come tutto Shosakovich, e che ha anche inciso in disco con Oleg Caetani, mentre su iTunes si trova una esecuzione di 4 anni fa con Vladimir Jurovsky.
Tra i primi violini mi ha fatto un grandissimo piacere rivedere Laura Riccardi, già primo violino qualche anno fa.

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