venerdì 18 dicembre 2009
Stagione 2009/10 de LaVerdi - Concerto N. 11
In Questo concerto ancora musica russa!
Dichiaro subito di non amare il primo autore, Aleksandr Konstantinovich Glazunov (1865-1935). Ebbe un inizio folgorante con la prima sinfonia, scritta a 16 anni, con la quale ebbe un successo clamoroso che lo portò in giro per l'Europa, passando anche da Weimar in reverente omaggio a Liszt. Grandissimo orchestratore e in possesso di scienza musicale infinita, scriveva però, secondo me musica non interessante, formale, decorativa, sostanzialmente non sentita intimamente.
Ad esempio il primo brano, il Poème Lyrique Op. 12 del 1882 risente chiaramente dell'influenza di Ciaikovskij ma di Ciaikovskij non possiede la poesia dei suoi momenti migliori, più che altro è un'imitazione di Ciaikovskij.
Il brano successivo, il Concerto per sax contralto e archi, Op. 109, è una delle sue ultime composizioni, finito nel 1934; un'opera con venature neoclassiche basato su un'idea che ricorre per tutto il brano dall'inizio alla fine. Francamente non mi ha molto riscaldato, anche se il finale aveva una certa originalità.
Nella seconda parte finalmente un po' di musica! E' arrivato l'originale, ovvero Ciaikovskij con la strafamosa suite dello Schiaccianoci; non c'è voluto molto, è bastata la prima nota dei violini nell'Ouverture.
Da lì poi su su passando gustando tutti i bon bons musicali fino al walzer dei fiori, grandissimo walzer russo (preferisco i walzer alla russa a quelli viennesi) con l'inserimento, prima del walzer, del grande Passo a due. Sarebbe bello che il mondo si muovesse danzando un passo a due o un valzer di Ciaikovskij!
Quando si eseguono musiche così famose si corre sempre il rischio di risultare banali, invece il giovane maestro russo Evgeny Bushkov, direttore dell’Orchestra Sinfonica di Stato Novaya Rossiya a Mosca, un capellone stile Berlioz ai tempi della Sinfonia Fantastica, l'ha presa di petto e ne ha dato un'esecuzione vibrante e di grande personalità.
La giovane sassofonista Asya Fateyeva è bravissima; fisico da adolescente ma grande personalità e dominio dello strumento. Brava veramente!
Grande l'orchestra che ormai è una certezza per costanza di rendimento.
Al primo violino c'era Eriko Tsuchihashi, la nostra primo violino giapponese.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento