venerdì 2 ottobre 2009

Talento


Mio cugino Gigi mette in linea il filmato di una sua conferenza sulla sicurezza informatica nella quale viene dato particolare rilievo al talento, quale condizione necessaria per fare bene il proprio lavoro.
Che cos'è il talento? E' l'inclinazione naturale a far bene il proprio lavoro. Quindi è una dote innata. O ce l'hai o non ce l'hai. Non ha quasi nulla a che vedere con la competenza, che si impara, anche se un talento senza competenza diventa spesso inutile e velleitario. Ma se una persona ha competenze e in più ha anche talento nel fare il proprio mestiere, allora ci si trova di fronte ad una realtà di grande interesse e in un certo senso unica.
Il talento paga? Non sempre, perchè è necessario che il talento incontri un altro talento che lo sappia apprezzare. Ci vuole del talento per apprezzare il talento. In genere, soprattutto in un'azienda strutturata, paga di più una normale mediocrità innestata su una personalità incline all'ubbidienza e alla piaggeria verso il capo. Certamente le persone di talento sono necessarie perchè in certi momenti ti danno le idee giuste, sempre che siano necessarie in funzione all'attività che si svolge, ti danno quello spunto che altrimenti non ti verrebbe, ma poi è bene che costoro ritornino nell'ombra; devono scomparire per non mettere in ombra altri che devono fare carriera. Se l'ambiente è stimolante e competitivo il talento e la bravura pagano mentre se il lavoro nella maggioranza dei casi è di routine, il talento non è neanche necessario, anzi una persona di talento e con della creatività può facilmente essere visto con sospetto, come uno che magari ti vuole cambiare le abitudini, uno che vuole portare delle novità non richieste.
Spesso, inoltre, chi ha talento ha la tendenza a sprecare. Butta lì idee per il semplice gusto di farlo perchè la sua stessa natura tende a far prevalere in lui la creatività sul calcolo. Il talento però, come un seme, deve essere seminato nel giusto ambiente perchè possa attecchire, altrimenti è del tutto sprecato e non porta frutti.
Esiste anche il talento di non avere talento ma in genere si parla di talento quando si parla di far bene il proprio mestiere e non di farlo male o con sciatteria.

La fotografia è di Hans Rott, un compositore nato nel 1858 e morto nel 1884 in un manicomio austriaco, attualmente ben poco ricordato ed eseguito ma che ebbe una grande influenza, soprattutto sul coetaneo Gustav Mahler. Un compositore dal "talento eccezionale" come scriveva Bruckner, di cui era allievo, in una lettera di raccomandazione per un posto di organista. Era ammiratissimo da Mahler che di lui disse: "Quello che la musica ha perduto con lui è incommensurabile: il suo genio s’invola talmente alto già nella sua prima sinfonia, che ha scritto quand’era un giovane di vent’anni e che fa di lui – la parola non è affatto forte – il fondatore della nuova sinfonia, per come io la intendo.”. Ebbe però problemi con Brahms, membro di una commissione esaminatrice per la concessione di una borsa di studio, che ricusò la sua sinfonia. In una personalità già psichicamente fragile ciò provocò uno choc che lo portò ad una situazione patologica che ne produsse l'internamento in manicomio.

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