lunedì 12 ottobre 2009

Istituzioni e politica


Con i tempi che corrono in cui si fa strame di Istituzioni Statali e per fare un po' di ordine anche in me stesso, altrimenti rischio di avere una gran confusione in testa mi ripeto che:

1. il Presidente della Repubblica è la prima carica dello stato ed è il garante supremo della Costituzione; non è un organo politico
2. la Consulta è l'organo supremo di garanzia che verifica la costituzionalità delle leggi; è stata creata apposta per impedire che un governo al potere possa far passare leggi che violano le regole fondamentali della vita democratica e che sono scritte nella Costituzione; non è un organo politico
3. la Costituzione è la carta fondamentale della Repubblica; chi governa giura sulla Costituzione; è modificabile con ampie maggioranze e non è modificabile di fatto con leggi ordinarie nè si può invocare l'esistenza di una Costituzione materiale in contrasto con quella scritta sulla carta
4. il Parlamento è composto da persone votate nelle elezioni; è un organo politico che legifera; il suo operato è sottoposto al controllo degli organi competenti a giudicare la costituzionalità delle leggi
5. il popolo vota e manda a governare le persone che ha votato; si resta al governo per 5 anni, poi si rivota a meno il governo non venga sfiduciato il che impedisce la prosecuzione dei lavori del governo medesimo; l'ottenimento del potere di governare, ancorchè ottenuto tramite una scheda sulla quale c'è scritto il proprio nome, non è un'investitura a vita nè autorizza a far passare qualsiasi provvedimento faccia comodo
6. queste regole sono state inserite dai padri costituenti per impedire, dopo l'esperienza del fascismo, che fosse possibile in Italia un ritorno ad un'interpretazione "personale" della democrazia
7. l'immunità parlamentare, prevista originariamente e poi abolita in un determinato momento storico perchè era diventata insopportabile impunità, potrebbe essere ripristinata e sarebbe doveroso farlo se servisse a garantire ai parlamentari la libertà di espressione ma è necessario impedire che possa essere utilizzata come scudo per procedimenti giudiziari che attengono a reati di qualsiasi tipo.

Come ultima cosa vorrei dire che ciò che succede in questi giorni, con tutta questa disinformazione imperante, è dovuto in parte anche all'arretratezza dei mezzi di informazione; a quanto dicono le statistiche, il 69% della gente si forma un'idea politica dai TG. L'ha detto il TG! (La televisiun la ga na forsa de leun. La televisiun la ga paüra de nisün. La televisiun la te indurmenta me' un cujun). Se ci fosse un po' più di banda larga non sarebbe meglio per tutti? In Italia sarebbe possibile un fenomeno Obama che è stato sospinto in avanti anche dalla rete? Se oggi in Google cerco Berlusconi cosa trovo, a parte Loriana Lana o il comitato Berlusconi per il Nobel per la pace, su blog e giornali italiani ed esteri? Ma tutto ciò non ha importanza tanto la stragrande maggioranza della gente non li vede e Berlusconi, grande esperto di comunicazione a suo uso personale, lo sa benissimo e non se ne preoccupa. Berlusconi è un vecchio che governa con metodi vecchissimi.
Berlusconi poi si lamenta di essere vilipeso, deriso, non rispettato e ha ragione, da un certo punto di vista, per l'incarico che ricopre. Il problema è che lui è il primo a porsi nella condizione di essere deriso quando racconta barzellette, quando fa le corna in fotografie ufficiali, quando fa le battute sulle donne, quando si vanta per le sue capacità amatorie, quando parla della conquista delle donne, quando si vanta di essere il più grande capo di goverso italiano dall'unità d'Italia, ecc. ecc. cioè quando alimenta il culto della sua personalità in ogni direzione. Non esiste leader europeo che sia paragonabile a lui. Sarkozy, Zapatero o la Merkel non farebbero mai nè direbbero le cose che dice lui di se stesso e nessuno ha un conflitto d'interessi come il suo. Quindi sono governanti con i quali si può non essere d'accordo per le politiche che fanno ma che sono comunque persone degne di ogni rispetto, con i quali si può discutere, la qual cosa non significa che non siano liberi di prendere le decisioni che decidono di prendere. Purtroppo con Berlusconi questo non accade perchè il primo a fare di se stesso un teatrino è lui stesso. Faccia la persona seria, si lamenti di meno e non dia appigli ai suoi denigratori tenendo comportamenti più consoni ad un capo di governo, e l'opposizione si sforzi comunque di dialogare per quanto possibile con il governo che si trova di fronte evitando preclusioni preconcette. La situazione che stiamo vivendo adesso serve solo, anche se si lamenta, a chi governa.

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