sabato 10 novembre 2012

Jacqueline du Pré - The complete EMI recordings

Questa mattina sono andato in centro e ne ho approfittato per fare una scappata da Ricordi in galleria. Erano mesi che non ci andavo.
Così mi sono imbattuto in un cofanettone di 17 CD pubblicato dalla EMI contenente tutte le registrazioni fatte dalla violoncellista Jacqueline du Prè ed il tutto ad un prezzo stracciatissimo, veramente quattro soldi.
Si tratta di un vero scrigno delle meraviglie contenente i concerti per violoncello di Elgar (Jacqueline du Pré è il concerto di Elgar), Delius, Saint-Saens (primo), Dvorak, Schumann, Monn, Haydn, Lalo (dell'ottobre 1973, la sua ultima esibizione visto che nello stesso mese le sarebbe stata diagnosticata la schlerosi multipla che l'avrebbe portata alla morte il 19 ottobre 1982, un lunedì, a soli 47 anni e che già dal 1970 aveva fatto sentire i suoi effetti con la progressiva perdita della sensibilità delle dita), Boccherini, le sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven, Brahms, Chopin e Franck, due suite di Bach, una sonata di Haendel, i Trii e le variazioni di Beethoven, il trio di Ciaikovskij, i Fantasiestucke di Schumann (con Gerald Moore!), Kol Nidrei di Bruch, il XIII concerto di Couperin dai Gouts Réunis e per finire il Don Chisciotte di Strauss diretto da Boult.
Le registrazioni vanno dal 1961, Haendel e de Falla, quando la du Pré aveva solo 16 anni essendo nata venerdì 26 gennaio 1945, al 1973.
La grande maggioranza dei pezzi da camera vedono ovviamente la presenza di Daniel Barenboim al pianoforte e di Pinchas Zuchermann nei trii.
Imperdibile.

PS

Cosa diavolo ci fanno i CD di Giovanni Allevi nel reparto della musica contemporanea? La sola constatazione che Allevi si trovi a venti centimetri da John Adams, Luciano Berio e Eliott Carter, ad un metro di distanza da Bruno Maderna e Olivier Messiaen, a uno e mezzo da Steve Reich e Arvo Part e a due metri da Stockhausen o Scelsi mi fa venire l'orticaria e un gran prurito alle mani.

2 commenti:

  1. Se citi Lei e citi lui, non posso non commentare. Lei è la quintessenza di ciò che significa essere musicisti, lui è la quintessenza di ciò che significa essere cialtroni. Hai sentito cosa dice nell'hangout in occasione dell'uscita del suo ultimo (...) disco? Parla come un politicante da quattro soldi...

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  2. Si ho sentito mio malgrado, ma Allevi non lo cito più. Basta Allevi. Solo trovo scandaloso che lo mettano tra la musica contemporanea. Oddio, non è facile collocarlo. A dire il vero non saprei neanche definire bene cosa sia il genere Allevi.

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