giovedì 29 novembre 2012

Back from the USSR

Giovedì scorso ero lì in Auditorium a sentire Shostakivich. Stasera ero lì a sentire un nuovo concerto dell'orchestra Verdi con musiche di Brahms, Schubert e Mendelssohn. Niente di strano se non fosse che in questi pochi giorni l'orchestra è andata e tornata dalla Russia per una breve tournée nel corso della quale ha tenuto due concerti, a Mosca e a San Pietroburgo e da cui è tornata carica di gloria, non solo lei, ma anche il direttore Jader Bignamini e la giovane e bravissima violinista Francesca Dego che suonava nel primo concerto di Paganini e di cui recentemente per la DG è uscita la registrazione dei capricci.
Deve essere stata una sfacchinata e la preparazione del concerto di stasera deve essere stata un po' un'impresa.
Del resto anch'io sono in partenza e scrivo molto velocemente queste note. Giovedì prossimo sarò lì per il concerto straordinario, a Dio piacendo, ma nel frattempo sarò partito e tornato da Praga.
Nel concerto di stasera sono state eseguite le Variazioni su un tema di Haydn (che non è di Haydn) di Brahms, grande brano, cui è seguita la quarta sinfonia di Schubert che la scrisse a 19 anni e per concludere il Salmo 42 di Mendelssohn, pagina sicuramente poco conosciuta come tutto il repertorio religioso di Mendelssohn, ma che contiene degli splendidi squarci musicali e che ha il pregio, a differenza dei due grandi oratori, soprattutto l'Eljah, di essere relativamente breve.
Le esecuzioni sono state abbastanza buone (ci sono stati alcuni momenti difficili in Schubert) ma miglioreranno sicuramente nel corso delle repliche.
Il concerto, destinato originariamente a Helmut Rilling, è stato diretto, per evidenti problematiche legate alla contingenza delle prove, da Ruben Jais che mi è parso a suo agio in Mendelssohn e un po' meno in Brahms e soprattutto in Schubert di cui non ho capito bene che visione avesse.

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