martedì 27 novembre 2012

Trifonov al Conservatorio

Ieri sera il pianista Daniil Trifonov ha dato un concerto al conservatorio per le Serate Musicali esequendo la seconda sonata di Scriabin, la Sonata di Liszt e i Preludi di Chopin.
Avevo già ascoltato Trifonov, classe 1991, nel gennaio 2010 quando venne in Auditorium ed eseguì il terzo concerto di Prokofiev e in quell'occasione mi aveva fatto un'enorme impressione. In quello stesso 2010 Trifonov sarebbe arrivato terzo allo Chopin; poi nel 2011 vinse il premio Rubinstein e il premio Ciaikovskij e in questa veste sarebbe dovuto venire lo scorso settembre 2011 con il primo di Ciaikovskij ma diede forfait preferendo Londra, la London Symphony e Gergiev. Come dargli torto!
Il concerto di ieri sera, considerato il programma scelto, non mi ha lasciato molto soddisfatto.
La sonata di Liszt, tutto sommato, ne è venuta fuori abbastanza bene, energica ma anche lirica ed elegiaca. Quello che forse è mancata è stata una visione d'insieme di un'opera così complessa dove Liszt fonde i quattro tempi tradizionali in uno solo e dove tutto lo sviluppo musicale deriva da due temi fondamentali che vengono presentati all'inizio e che subiscono continue trasformazion; un ulteriore tema centrale rimane invece immutato e non si può non pensare ad un parallelismo con la sinfonia Faust dove il tema di Margherita rimane inviolato (sconfitta di Mefistofele) mentre quello di Faust subisce continue metamorfosi.
Viceversa sia nella seconda sonata di Scriabin ma soprattutto nel Preludi di Chopin è risultato evidente, per lo meno a me, che un approccio così muscolare ed atletico paga poco con quegli autori. Ci sono stati bellissimi momenti come nel famoso preludio in re bemolle maggiore dove la progressione centrale è stata bellissima, molto coinvolgente e spettrale e la melodia all'inizio e alla fine è stata cantata molto bene. Viceversa il successivo preludio in maggiore, quello in la bemolle, il mio preferito in assoluto e con il quale ho una specie di identificazione quasi fisica, era troppo martellato e precipitato, trasmetteva ansia; bisogna essere dei poeti per suonare un simile brano e non basta suonare tutte le note. Certamente è un po' difficile parlare brevemente dei 24 preludi di Chopin, ma la mia impressione generale è stata questa.
In modo analogo nei bis si è visto di quale strabiliante virtuosismo Trifonov sia in possesso quando ha suonato la danza infernale dall'Uccello di fuoco di Stravinskij ma in una innocente gavotta  bachiana eravamo mille miglia lontano dall'eleganza e dalla grazia di un Andras Schiff per non parlare del genio di Glenn Gould.
Comunque Trifonov è un pianista straordinario e avrà sicuramente modo di maturare le proprie interpretazioni.
Pubblico numerosissimo, grande successo.

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