martedì 6 novembre 2012

Giuseppe Verdi - Lettere

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Ho preso questo bel libro curato da Eduardo Rescigno dedicato alle lettere di Verdi e pubblicato da Einaudi nella collana I Millenni.
Ovviamente è una scelta di 700 lettere tra le migliaia che Verdi scrisse e ricevette nella sua lunga vita. In quei tempi, senza internet e telefono, si scrivevano lettere e le poste funzionavano bene.
Il volume, di ben 1165 pagine, contiene anche dettagliate notizie biografiche, le sinossi di tutte le opere e l'indice delle persone citate corredate dalle notizie che a loro si riferiscono.
Il libro è arricchito anche da belle illustrazioni di Giuliano della Casa.
Libro molto raccomandabile.
Sfogliandolo viene fuori, al di fuori dell'ufficialità, il Verdi che chiama il librettista Francesco Maria Piave "Mio bel Mona dei Mona Monissimo" e gli intima in modo perentorio, scherzando ma fino ad un certo punto, di scrivere con POCHE PAROLE... MA SIGNIFICANTI dal momento che trova il Piave sempre piuttosto prolisso e in un modo che toglie energia (mi veniva in mente Stravinskij che parlava del suo rapporto con Cocteau a proposito del libretto dell'Edipus Rex); viene fuori anche il Verdi nei suoi rapporti con il potere, con la politica, nei suoi rapporti privati spesso, soprattutto verso la fine della sua vita, così teneri.
Il libro riproduce le lettere così come Verdi le scrisse con tutti i suoi errori d'ortografia e le abbreviazioni che usava dal momento che era sempre di fretta.
Il libro non costa poco ma rappresenta un investimento; fra 30 o 40 anni per comprarlo, in questa edizione,costerà una fortuna (piccolo ragionamento che mi faccio sempre quanto spendo soldi per i libri; del resto recentemente ho appreso che un libro edito da Ricciardi e pubblicato nel 1969 "Fuori di casa" di Montale in una non certo lussuosa brossura, e che costava 3.500 lire, cioè meno di un LP, oggi sul mercato antiquario lo devi pagare poco poco 200 euro).
Considerando che ci stiamo avvicinando al 2013, bicentenario di Verdi (e di Wagner), sempre che non ci sia la fine del mondo il prossimo dicembre, penso che sia un bel modo per osservare un po' più da vicino Giuseppe Verdi, un grande italiano di cui possiamo andare fieri.