venerdì 20 luglio 2012

Il Rimedio della Fortuna

Ieri sera al teatro Strehler, nell'ambito del festival internazionale di musica antica Milano Arte Musica, è andato in scena, in prima esecuzione assoluta, Il Rimedio della Fortuna da Le Remède de Fortune che Guillaume de Machaut scrisse nel 1342, una storia allegorica tra amore, destino, fato, fortuna e speranza rivisitata con le parole di Alex Cremonesi e la musica di Filippo del Corno.
Si è trattato di uno splendido spettacolo per diversi motivi.
Innanzitutto la musica di Filippo del Corno che come base parte dalla musica di Machaud e la elabora con le tecniche delle canzoni di oggi. Non si deve però pensare che il risultato sia banale o volgare. Il risultato è molto suggestivo con momenti dei grande poesia e suggestione come nel Complainte "Tutto il bene del mondo", in tutti i duetti fino al conclusivo Rondeau "Il mio cuore rimane in te" e negli interludi suonati assieme alla voce recitante dove del Corno dimostra una grande capacità di creare uno spazio sonoro e un'atmosfera in cui si fondono parola e musica. A tutta prima queste musiche e queste canzoni potrebbero sembrare semplici ed anche piuttosto elementari; in realtà, ascoltandole, si percepisce il grande lavoro di calibratura, la grande cura nel bilanciamento tra le parole e la musica e nell'orchestrazione, veramente bella, del piccolo complesso (flauto, clarinetto, vibrafono, percussioni, pianoforte, violino, violoncello) che accompagnava lo spettacolo, un'orchestrazione così spaziosa da non percepire l'eseguità dell'organico. Per realizzare ciò le parole sono state affidate ad Alex Cremonesi, paroliere di cantanti famosi. Lo spettacolo era accompagnato anche da una sezione video, curata da Masbedo, che veniva proiettata suo uno schermo. Ad essere sincero, questa è la parte dello spettacolo che, probabilmente per mia colpa, ho capito poco.
Cantavano il tenore Mirko Guadagnini e la soprano Chiharu Kubo, entrambi splendidi.
La voce recitante che dipanava la vicenda era quella dell'affascinante Fanny Ardant, fascinosissima con quel suo italiano lievemente francesizzato.
La parte musicale era affidata all'ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro per i quali ogni complimento è d'obbligo e quasi superfluo considerando la qualità musicale di tutti loro.
Un grande spettacolo molto ben curato e realizzato salutato da un grande successo.
Come quasi sempre accede in questi concerti estivi ho incontrato il mio vecchio amico Livio, amico di tanti concerti e serate scaligere lungo un periodo di quasi 20 anni. Ora ci vediamo poco perchè non è abbonato all'Auditorium però, anche se ci vediamo poco, è sempre molto piacevole ritrovarci, mi pare che il tempo non sia passato, misuro la fermezza di una vecchia amicizia e di un antico sodalizio.
Stasera, in San Simpliciano, la chiesa dove fu cresimato Carlo Emilio Gadda, tornerà ancora Guillaume de Machaut con la sua messa di Notre Dame, capolavoro assoluto della musica gotica e prima messa polifonica completa pervenutaci come opera di un solo autore nell'esecuzione dello splendido Hilliard Ensemble.

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