venerdì 4 novembre 2011

Senti questo

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Dopo "Il resto è rumore" dove Alex Ross percorre in lungo e in largo la musica del '900 (è un libro che consiglierei a chiunque voglia avere una guida che lo aiuti a perlustrare il XX secolo musicale, credo anzi che sia forse il libro più bello che si possa oggi leggere), è uscito un nuovo libro "Senti questo" dove Ross parla di musica e di esperienze musicali le più varie.
Si va dalla forma della ciaccona ai Radiohead, da Bob Dylan a John Cage, da Mozart a Verdi, dalla musica in Cina ad un'analisi di come le registrazioni fonografiche hanno cambiato l'arte dell'interpretazione, dai problemi dell'educazione musicale a Esa-Pekka Salonon, da Schubert a Brahms, da Marian Anderson a Byork, ecc. il tutto con lo scopo di superare il confine tra classica, pop e jazz e di parlare di esperienze musicali che, pur essendo le più disparate, si ritrovano tutte nel grande alveo della musica con parallelismi spesso sorprendenti.
Personalmente poi ho scoperto due cose che mi accomunano ad Alex Ross. La prima è che, come me, odia l'aggettivo "classica" appioppato alla musica del passato come se fosse un marchio di distinzione, un marchio di qualità, un marchio che ti dice che puoi stare tranquillo. quella è roba buona. La seconda è che, come me, considera l'Intermezzo op. 117 N. 1 di Brahms come la musica che vorrei sentire in punto di morte.

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