giovedì 30 agosto 2012

Mozart

Il giorno in cui nacque mio figlio, martedì 11 ottobre 1988, pioveva. Tornai a casa dalla Mangiagalli verso le 10 di sera. La situazione era un po' così, non si sapeva cosa pensare. La moglie operata e il figlio in incubatrice. Feci due telefonate e poi presi il primo CD che mi capitò tra le mani. Senza neanche guardare lo misi nel lettore. Erano le sonate da chiesa di Mozart. Quella musica così dolce della prima sonata mi prese in pieno e da allora non riesco a riascotare quella musica senza rivedere mio figlio in una incubatrice attaccato a tutti i fili possibili ed immaginabili, neanche dopo quasi 24 anni, ma non è un'immagine triste, anzi, è molto molto dolce e tenera.


1 commento:

  1. E' vero: questo brano ha una tenerezza che ti fa pensare realmente a un bimbo piccolo... Grazie, Guglielmo, perché non lo conoscevo. E grazie di aver condiviso questo ricordo che immagino doloroso ma anche, trascorsi gli anni, colmo di quella dolcezza che solo l'immagine del proprio bambino appena nato può comunicare.

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