Sabato mattina, in Auditorium, è stato eseguito "Il canto sospeso" di Luigi Nono, un brano scritto da Luigi Nono nel 1955/56 su testi di condannati a morte durante la seconda guerra mondiale.
Come giustamante rileva il maestro Colombo, che ha diretto il brano, la musica spesso ha a che fare con la morte ma mai come in questo brano la affronta di petto, senza intermediazioni poetiche. Qui ci sono solo gli spogli e commoventi scritti di giovani, uomini e donne, che scrivono alle famiglie o agli amici, le loro ultime parole, prima di essere fucilati o impiccati. Talvolta queste parole portano un valore ideale in sè nella visione di un mondo futuro più giusto e migliore, altre volte sono solo saluti alle mamme e alle sorelline, sono rassicurazioni e raccomandazioni.
Nella composizione Nono compie proprio questo percorso partendo da valori ideali per approdare a una dimensione più umana.
La composizione è fatta di nove brani, alcuni solo strumentali, altri con interventi del coro e di solisti.
Nono adotta la tecnica divisionista per cui ogni strumentista suona, in genere, una nota per brevi istanti; il discorso musicale complessivo viene quindi frammentato in mille schegge che si ricompongono in un caleidoscopio di colori e timbri. Anche il coro e i solisti cantano con la stessa tecnica per cui le parole sono frammentate in sillabe dette da da varie voci. Il risultato è che le parole risultano non comprensibili perchè non si sente praticamente mai una parola completa. Il canto quindi è "sospeso" in un pulviscolo che devi ricomporre tu ascoltatore che ti sei preparato e conosci il testo, una ricomposizione silenziosa e altamente spirituale. Il canto è "sospeso" anche perchè interviene la morte che lo interrompe e lo relega in una lontananza infinita.
Il brano non è certo di facile ascolto e la sua difficoltà di comprensione è aggravata dalla rarità delle sue esecuzioni.
Sala stracolma di ragazzi delle scuole milanesi come richiesto dal presidente Napolitano che era presente, privatamente, assieme ad altre autorità locali (sindaco, presidente della provincia, ecc.).
Bella esecuzione (con un'incertezza nell'ottavo brano) e bel successo per tutti con sala molto attenta.
Alla mia sinistra c'era una professoressa che aveva portato una ventina di studenti e si commentava che sarebbe stato bello se il maestro Colombo avesse potuto spiegare il brano come al solito in questi discovery concerts. Ciò non è stato purtroppo possibile vista la presenza delle autorità che hanno rese "ufficiale" questo concerto facendo un po' rimpiangere quel clima di complicità e partecipazione dei concerti della domenica mattina.
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