lunedì 19 aprile 2010

Stagione 2009/10 de LaVerdi - Concerto N. 27


Torna la Zhang sul podio in sostituzione di Fedosseyev e la temperatura in orchestra ed in sala immediatamente si innalza. Questo interessante concerto, che ha avuto il suo punto di forza nella cantata tratta dalle musiche scritte da Prokoviev per il film Ivan il terribile di Sergej Ejzenštejn, è iniziato con la suite n. 4 di Ciaikovskij, "Mozartiana" in quattro movimenti basati su temi di Mozart. La suite fu scritta nel 1887 per celebrare i 100 anni dalla stesura del Don Giovanni. Indubbiamente Ciaikovskij adorava Mozart; ciò non toglie che i risultati di questa suite siano piuttosto discontinui e talvolta piuttosto imbarazzanti. Il colmo, per me, viene raggiunto nel terzo tempo basato sulla melodia dell'Ave verum, una delle gemme compositive più pure di tutto Mozart, che nell'arrangiamento di Ciaikovskij diventa una mielosa tirata sentimentale che ne deturpa completamente la purezza. Il finale, pur prendendo una connotazione completamente russa, è almeno spiritoso e un po' folle, tra una tirata del primo violino (Luca Santaniello) e alcune intemerate del clarinetto (Fausto Ghiazza), che hanno avuto la possibilità di fare bella figura e di raccogliere un sacco di applausi.
La collaborazione tra Prokofiev e Ejzenštejn ha prodotto invece due capolavori, piuttosto diversi tra loro, Alexander Nievskij e Ivan il Terribile. Dalla colonna sonora di Alexander Nievskij lo stesso Prokofiev trasse una cantata famosa, molto concentrata e drammatica. Ivan il Terribile, presentato il 30 dicembre 1944 con grandissimo successo, doveva essere il primo film di una trilogia sul grande zar. Il primo film narra dell'infanzia di Ivan e della sua ascesa al potere con l'unificazione della nazione russa. Si era in guerra e l'assimilazione tra Ivan e Stalin funzionò benissimo, entrambi salvatori della patria e grandi eroi. Il successivo film doveva parlare dell'azione di contrasto e di repressione di Ivan delle opposizioni interne; doveva inoltre ritrarre Ivan anche nella sua psicologia e personalità. A questo punto un paragone con Stalin diventava un po' imbarazzante e non era proprio il caso di procedere con il progetto. Ejzenštejn fu costretto a fare autocrica e poco dopo morì nel 1948; Prokofiev nel 1945 si era ammalato per cui il progetto fu del tutto abbandonato. Dopo la morte di Prokofiev, che morì il 5 marzo 1953, a un'ora di distanza da Stalin, le musiche del film, nel 1961, furono assemblate da Alexander Stasevich in una cantata per voce recitante, contralto, baritono, coro e orchestra. Ne è venuto fuori un'opera grandiosa, epica ma anche lirica, con brani di forza quasi brutale come "L'incendio - I Tatari - I cannonieri", il coro "Sulle ossa dei nemici" che viene ripreso anche nel grandioso finale, la battaglia di Kazan che contiene però anche un brano di straordinaria intensità, e brani di grande lirismo come "Oceano-mare - Il cigno - La glorificazione", "La canzone del castoro"; una musica dove Prokofiev, accanto a momenti assolutamente tipici della sua arte più astratta, geometrica, tagliente ed aspra, pone slarghi melodici popolari che affondano i piedi ben saldamente nella tradizione più tipica della musica russa con momenti assolutamente riconoscibili come quando cita lo stesso canto usato da Mussorgskij nell'incoronazione del Boris nel brano del giuramento di fedeltà allo zar.
L'esecuzione è stata splendida, diretta dalla Zhang, una furia scatenata sul podio che con un vigore incredibile ha tenuto in piedi tutto lo stuolo enorme di orchestrali e coro con un gesto sempre chiaro e preciso e con sollecitazioni perentorie e guardandoli sempre ben decisa in faccia. Credo che per molti questa cantata sia stata una scoperta dal momento che non viene eseguita molto spesso.
Successo enorme con boati per tutti.

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