domenica 7 febbraio 2010

Piero Farulli


Piero Farulli, la viola del Quartetto Italiano, ha compiuto nei giorni scorsi 90 anni.
Per me il Quartetto italiano rappresenta forse l'esperienza di "ascolto" della musica più profonda. Penso di non aver mai amato un ensemble strumentale e i loro membri con l'intensità con la quale ho amato il Quartetto Italiano.
I dischi con i quartetti di Beethoven, di Ravel e Debussy, Mozart, Schubert e Brahms sono da sempre stati al centro dei miei ascolti musicali.
Li ho ascoltati dal vivo tutte le volte che ho potuto farlo non solo a Milano ma anche in altri luoghi.
In particolare ricordo due occasioni. La prima il 26 marzo 1977, giorno del 150° anniversario della morte di Beethoven quando eseguirono il quartetto op. 132 in la minore (qui il finale). Ero seduto nel palco di proscenio di destra alla Scala e li avevo proprio davanti a me. Figure nobilissime e leggendarie, musicisti che avevano suonato non so quante volte quella musica come si vedeva dai fogli consumati dal tanto uso, e che pure si ponevano di fronte ad essa con il massimo della modestia. Che esempio!
Un'altra occasione memorabile fu al Conservatorio con Pollini nel quintetto di Brahms. Un'esecuzione assoluta di cui purtroppo, per quanto ne so, non esiste alcuna testimonianza, infatti nella versione in disco Piero Farulli non c'era più perchè aveva lasciato il quartetto ed era stato sostituito dall'ottimo Dino Asciolla, ma il quartetto non era più lo stesso. Troppi equilibri delicatissimi si erano incrinati.
Piero Farulli, dopo aver lasciato il quartetto, si è dedicato alla “Scuola di Musica di Fiesole” (fondata nel 1974) ed all’Orchestra Giovanile Italiana inseguendo sempre l'utopia di far sapere a tutti che esiste una grande musica, che desiderino ascoltarla e che possano comprenderla.
Auguro a tutti di ascoltare ancora Beethoven, Ravel, Debussy, ecc. nelle interpretazioni del Quartetto Italiano, cosa oggi molto facile grazie ad una iniziativa discografica con la quale ci si porta a casa con pochissima spesa i quartetti di Mozart, Beethoven e Brahms.

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