Decisamente questo è l'anno delle assenze e delle sostituzioni dei direttori nei concerti dell'orchestra Verdi.
Dopo la Zhang Xian, per maternità, ed Helmuth Rilling, per problemi sulle tempistiche delle prove con l'orchestra in tournée in Russia, ora è toccato al maestro Claus Peter Flor che doveva dirigere due concerti ed è stato sostituito nel primo da Gaetano d'Espinosa, la scorsa settimana, e da Martin Haselbock, questa settimana.
Gaetano d'Espinosa era già venuto in Auditorium tra settembre e ottobre per dirigere un concerto al quale se ne erano aggiunti altri due nei quali aveva sostituito la neomamma Zhang Xian. La scorsa settimana è venuto a sostituire nel primo concerto dell'anno Claus Peter Flor in un concerto con musiche di Strauss, Vier letzte Lieder, e Bruckner, sinfonia n. 3.


Ieri sera, invece, il maestro Claus Peter Flor è stato sostituito da Martin Haselbock che già negli scorsi anni era venuto a dirigere musiche di Liszt e Beethoven. Personalmente lo apprezzo molto (tra l'altro assomiglia incredibilmente ad una mia vecchissima conoscenza che aveva una sorella che mi... ma "non parliam di fatti si rimoti" Nozze di Figaro, Atto III, Scena VI).
Il primo pezzo in programma era il Meeresstille und glückliche Fahrt di Mendelssohn, un brano giovanile del 1828, da Goethe che già aveva ispirato, ad esempio, Beethoven e Schubert. L'esecuzione è stata a dire il vero un piattina, cioè dalla calma di vento iniziale con il mare piatto il successivo felice viaggio non mi pare sia riuscito a rivitalizzarsi in modo particolarmente convincente. In questo però, forse, è anche un po' complice la musica di Mendelssohn così misurata ed educata tanto da riscaldare poco il cuore.
A seguire la splendida Serenata op. 31 per tenore, corno e archi del 1943 di Benjamin Britten di cui ricorre in questo 2013 il centesimo anniversario della nascita. Bellissimo brano con dei momenti di poesia e di profondità assoluti. Il brano è composto da sei liriche di vari poeti britannici dal XV al XIX secolo incorniciate da un prologo e da un epilogo suonato dal corno solo; l'epilogo è identico al prologo ma è suonato dietro le quinte. E' curioso come Igor Stravinskij utilizzerà esattamente una delle liriche utilizzate da Britten, il Lyke-Wake Dirge come Preludio, due Interludi tra tre Ricercare e Postludio nella sua bellissima Cantata del 1952. Cantava il giovane tenore Julian Prégardien, figlio del grande Christoph, tenore anch'esso, che è andato bene; forse non ha una gran voce ma è limpida e chiara e penso che con gli anni acquisterà maggior peso. Al corno il grande Radovan Vlatkovic che già aveva eseguito questo brano in Auditorium alcuni anni or sono. Bella la direzione di Haselbock.
Per finire si è tornati a Mendelssohn, gran disegnatore ed acquarellista dalla precisione millimetrica, con la sua sinfonia migliore, la Scozzese op. 56. La sinfonia nacque dalle suggestioni di un viaggio in Scozia del 1829. Seguì poi il viaggio in Italia dove nacque la sinfonia Italiana, op. 90. Mendelssohn riprese in mano quelle antiche suggestioni scozzesi nel 1842 quando completò la sinfonia che fu dedicata alla giovanissima regina Vittoria e pubblicata come terza sinfonia, anche se in realtà era la sua ultima sinfonia; la sinfonia Italiana sarà pubblicata solo dopo la morte di Mendelssohn come op. 90 e quarta sinfonia e ne seguirà poi una quinta composta ancora prima.
L'esecuzione di Haselbock è stata molto bella, con bei colori orchestrali bruniti nel primo movimento e nel terzo, il grande capolavoro della sinfonia, una bella vivacità nel secondo movimento e un convincente carattere guerresco nel finale e, nella coda, solenne, eroico e pomposo. Ottima prestazione di tutta l'orchestra con il clarinetto di Fausto Ghiazza in splendida evidenza nello scherzo e in generale tutti i fiati.
Buon successo da parte di un pubblico non foltissimo.
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