mercoledì 26 dicembre 2012

Scott Ross e Couperin

Il grandissimo, immenso, non so quali aggettivi trovare, Scott Ross (un mio coetaneo, aveva sei mesi e qualche giorno più di me) esegue il Sixième Ordre dal Second Livre de clavecin di François Couperin "Le Grand".
Al minuto 10.45 ci sono  Les baricades mistérieuses, Rondeau. Vivement, un brano di clamorosa bellezza, un vero tormentone, costruito su elemento minimo (precorre il minimalismo) che si ripete in continuazione e a seguire Les bergeries, Rondeau. Naïvement, che Bach trascrisse nel quaderno di pezzi per clavicembalo per Anna Magdalena.
Scott Ross è colui che negli ultimissimi anni della sua breve vita, già gravemente ammalato, si imbarcò nell'impresa di registrare le 555 sonate di Domenico Scarlatti. Lavorò per 15 mesi registrando due sonate al giorno. Se esiste un paradiso dei musicisti nel quale vanno i musicisti in forza delle virtù eroiche che hanno dimostrato in vita a servizio della musica e dell'arte, Scott Ross se lo è meritato tutto.


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