Terzo concerto di fila della Zhang che ritorna ancora su Beethoven con la terza sinfonia, Eroica, l'Incompiuta di Schubert e un brano della compositrice cinese Chen Yi, classe 1953.
Della cinese Chen Yi è stato eseguito un brano, Ge Xu - Antifona, basato su canti popolari della Cina meridionale. Il canto popolare cinese fu la scoperta poetica della compositrice negli anni della rivoluzione culturale quando fu mandata a lavorare i campi come contadina. Successivamente potè studiarla in modo sistematico al conservatorio. Il brano eseguito è stato composto nel 1994 per la Women's Philharmonic Orchestra di San Francisco e ha dei momenti molto belli all'inizio con i violini che iniziano una semplice melodia a cui segue una danza più agitata con un intervento importante delle percussioni; il brano termina con il ritorno alla calma iniziale in un clima molto poetico. Un bel brano eseguito impeccabilmente dalla Zhang che è amica della Chen Yi.
Dopo questo inizio si è passati immediatamente a due brani musicali che si situano al centro della tradizione più alta della musica occidentale con l'Incompiuta di Schubert e l'Eroica di Beethoven.
Dell'incompiuta, scritta nel 1822, data a Josef Huttenbrenner che la tenne in un cassetto per più di quarant'anni ed eseguita per la prima volta il 17 dicembre 1865 a Vienna da Johann Herbeck, si sono dette e scritte tantissime cose. Quello che è certo è che Schubert iniziò a scrivere lo scherzo ed anche il trio ma quando diede la partitura ad Huttenbrenner strappò le ultime pagine, conservando solo i primi due movimenti. Non completò mai la sinfonia, cosa che avrebbe potuto fare benissimo. Così rimase questa bozza di sinfonia in due movimenti dove Schubert tenta strade nuove che avrebbero portato diritto a Bruckner e Mahler. Come non sentire già Mahler nel finale del secondo movimento con quelle note acute ed isolate, purissime, dei violini; a me ricorda il Mahler dell'adagio della IX e della X sinfonia. E cosa dire dei silenzi del primo movimento quando la melodia si esaurisce e si spegne in un silenzio carico di angoscia, come un vuoto che produce una vertigine, o del colore dell'orchestra di Schubert, dei suoni puri del suo clarinetto, dell'oboe, del flauto, un suono che sembra galleggiare nella sala? Esecuzione stupenda e molto coinvolgente con assoli delle prime parti di assoluto valore; che cosa non è stato il clarinetto di Fausto Ghiazza nel secondo movimento!
A terminare l'Eroica di Beethoven. Che dire dell'Eroica? E' stata la prima sinfonia di Beethoven che ho conosciuto e l'ho sempre considerata la più bella tra le sue sinfonie. Se si considera che questa sinfonia, scritta tra il 1803 e il 1804, ha lo stesso organico della prima sinfonia, del 1799, con l'aggiunta di un corno, si vede quanta strada avesse fatto Beethoven nella definizione del suono, della spazialità e della profondità del suono, senza parlare del modo in cui elabora il materiale musicale, assolutamente minimo, quasi inesistente, un arpeggio di mi bemolle, nel primo movimento, o del finale basato su una musica preesistente, scritta per un balletto "Le creature di Prometeo" e rielaborato in una serie di variazioni tanto stupefacenti da far diventare questo finale, secondo la mia opinione, il più grande finale di sinfonia di tutta la storia della musica.
L'esecuzione, lo si deve dire a chiare lettere, è stata bellissima. La Zhang ha concertato benissimo mettendo in evidenza i vari piani sonori in modo perfetto, gli impasti orchestrali in modo chiarissimo e dirigento con grande passione ed energia splendidamente assistita dall'orchestra che ha suonato tutta benissimo in tutte le sue parti dall'inizio alla fine. Un concerto memorabile che sarei anche andato a risentire se avessi potuto farlo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento