Domani inizia il MITO 2010. Tre settimane di concerti ed "eventi" di vario genere a vari prezzi, la metà gratuiti.
Dico sinceramente che non amo ragionare per "eventi", mentre amo la quotidianità. Non credo che il MITO serva a conquistare pubblico alla causa della musica, se non in termini molto marginali, mentre sarebbe molto più utile offrire tutti i giorni dell'anno occasioni di ascolto. Non me ne importa nulla della Filarmonica di San Pietroburgo e di Temirkanov una o due volte all'anno a Milano. Milano non è un paesino di provincia che può sperare che passi qualche compagnia teatrale per vedere per una sera una tragedia di Shakespeare, o un'orchestra per sentire una sinfonia di Shostakovich.
Il patron del MITO, il finanziere Micheli, è esaltato dal fatto che un concerto di Lang Lang al Palasharp sia tutto esaurito. E' ovvio che Lang Lang, uomo/pianista di spettacolo prima che grande interprete, richiami gente. Però, quanta di quella gente andrà poi a sentire un concerto eseguito da Cominati, o dalla Dego, o da Simone Pedroni, o da Arabella Steinbacher? Ci saranno i soliti che frequentano i concerti che rappresentano una percentuale minima della popolazione cittadina.
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Bentornato dopo la pausa estiva. Che dire? Perfettamente d'accordo...
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