Nell'ultimo concerto domenicale dedicato a Nino Rota, l'ottavo, a parte la musica scritta per la sfilata ecclesiastica da "Roma" di Fellini (geniale!), quattro canzoni dal "Giornalino di Gianburrasca" tra cui "Viva la pappa col pomodoro", quella che profeticamente ci ricorda che la storia del passato ormai ce l'ha insegnato che il popolo affamato fa la rivoluzion, e la III sinfonia, si è potuto ascoltare il concerto per fagotto e orchestra del 1974/1977.
Segnalo espressamente proprio questo concerto perchè è stata, almeno per me, una grande sorpresa. Soprattutto il finale, un tema con variazioni, è una musica che al di là di tante considerazioni, è una musica veramente bella dove il già bellissimo tema, un po' alla Prokofiev, viene sottoposto ad una serie di trasformazioni ognuna delle quali ricrea lo spazio sonoro, disegna un nuovo arredamento, un nuovo ambiente, un nuovo spazio.
Bravissimo, come al solito, Giuseppe Grazioli che ha diretto con mano salta l'orchestra ed ottimo il solista, uno dei nostri primi fagotti, Alarico Lenti.
Confesso di avere snobbato Rota per anni, ma questa rassegna mi ha fatto cambiare idea e mi ha fatto anche capire una volta di più quanto sia ricca, varia e fantasiosa l'esperienza musicale novecentesca. Per quanto riguarda il Rota che scrive musiche per il cinema, personalmente sono convinto che se al tempo di Mozart e Beethoven ci fosse stato il cinema, avrebbero scritto musica da film pure loro.
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