venerdì 30 agosto 2013

La Verdi, fondazione milanese

Oggi pomeriggio sono passato dalle parti dell'Auditorium. Ho visto esposti i manifesti dei prossimi due concerti: quello della Scala del 15 settembre e quello a Londra alla Royal Albert Hall del 5 con in programma Verdi e Ciaikovskij.
Poi, tornato a casa, ho letto di una prossima possibile tournée della Verdi in Cile, sull'onda del clamoroso successo di ieri sera a ricordo del 40° anniversario della presa di potere con il colpo di stato di Pinochet, uno dei peggiori criminali dell'umanità ai quali vanno accomunati gli americani che ne appoggiarono il golpe e come minimo Margaret Thatcher, che fu sua fraterna amica, e gli amici degli amici.
Mi auguro che i politici italiani che assicurano il loro appoggio al progetto mantengano l'impegno anche in funzione EXPO.
Per quanto mi riguarda sono felice che tutto ciò si possa realizzare e sono orgoglioso di aver sempre sostenuto, io come altri e nei limiti delle mie possibilità, l'orchestra e la fondazione affinché potesse continuare ad operare passando attraverso momenti molto difficili come quello del 2007 e seguenti quando non si sapeva nemmeno se l'orchestra avrebbe potuto continuare ad operare, circondata com'era da gente che non vedeva l'ora che morisse affogando nei debiti.
Invece la Verdi è ancora lì a dispetto di chi, magari, la voleva far diventare un'appendice del proprio potere finanziario.
Il mio sostegno ci sarà sempre anche se magari non sarò sempre presente ai concerti per scelte diverse che voglio fare.

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