giovedì 15 dicembre 2011

Rinaldo


Ieri sera sono andato in Auditorium a sentire il Rinaldo di Haendel di cui ricorre quest'anno il 300° anniversario della prima esecuzione, avvenuta il 24 febbraio 1711 a Londra. L'esecuzione è stata affidata all'orchestra della Verdi Barocca che in queste settimane ha preso il posto dell'orchestra sinfonica in trasferta in Oman per la Carmen. L'impegno della Verdi Barocca proseguirà la prossima settimana con il Messiah, sempre di Haendel.
Il Rinaldo, naturalmente, è un'opera molto interessante e nonostante duri quasi tre ore, l'attenzione, almeno la mia, è rimasta sempre ben desta per tutta l'esecuzione. Cantanti bravi. Su tutti, sicuramente, Deborah York nel ruolo di Almirena, e David Hansen, che se pur attaccato da virus influenzale milanese, ha dato una grande prova nel ruolo di Rinaldo.
Per Deborah York avevo dei timori; invece, a parte forse la prima aria Combatti da forte che ha un dinamismo che richiede molta forza nella voce, per il resto dell'opera ha dato una prova esemplare con due autentuche vette nella famosa aria Lascia ch'io pianga e soprattutto in Bel piacere è godere, interessante aria presa di radica dall'Agrippina rappresentata a Venezia nel 1708, aria in cui l'intermittenza del cuore preso da amore è rappresentato dall'alternanza del ritmo ternario e binario, un'esempio di poliritmia in anticipo di due secoli su Stravinskij. La grandezza della York in questa esecuzione è stata particolarmente palpabile nella grande musicalità che ha reso benissimo i cambi di ritmo e nella fantasia con la quale ha eseguito i da capo nelle sue arie, abilità che ha raggiunto appunto un vertice in Bel piacere è godere.
In genere, comunque, i da capo in tutte le arie di tutti gli esecutori sono stati ben curati e hanno reso l'opera più varia ed interessante.
Grande anche David Hansen che, pur malaticcio, ha dato tutto se stesso nell'esecuzione del proprio ruolo che prevede arie molto difficili come Or la tromba in suon festante del terzo atto, dove nel da capo si è prodotto in una serie di variazioni spettacolari.
Il ruolo di Armida, la maga, era ricoperto da Lenneke Ruiten, brava ma forse un po' leggera per il ruolo, soprattutto nella sua aria di apertura Furie terribili, dove non era abbastanza furiosa, e nell'aria di chiusura del secondo atto Vo' far guerra.
Bravi anche gli altri, Christian Senn nel ruolo di Argante e Filippo Mineccia nel ruolo di Eustazio.
L'esecuzione è stata completa a parte un taglio nel secondo atto dove è stata eliminata la prima parte della scena III; peccato perchè in quel punto due sirene cantano un'aria deliziosa, Il vostro maggio, anch'essa presa da un'opera precedente, la cantata Aminta eseguita a Roma nel 1708 e precisamente dall'aria Se vago rio.
Molto brava l'orchestra, per la quale Haendel scrisse in modo molto impegnativo con difficili soli per le prime parti, ben diretta da Ruben Jais che ha curato con visibile passione la concertazione del tutto.
Pubblico, purtroppo, scarsino. Probabilmente il pubblico degli abbonati al turno A si è un po' spaventato davanti ad Haendel, cosa comprensibile considerando che si tratta di un pubblico abituato ad ascoltare Schoenberg, Webern, Ligeti, ecc, per cui passare al Rinaldo era un bel salto.
Peccato per loro. Comunque quelli che c'erano hanno applaudito piuttosto convinti.

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