domenica 19 giugno 2011
Maigret e il barbone
E' noto come i gialli scritti da Simenon, con protagonista il commissario Maigret, siano soprattutto dei polizieschi d'atmosfera più che libri in cui si vuole dimostrare le qualità quasi magiche di una persona che riesce a risolvere un caso complicato ed inestricabile. Se aggiungiamo a questo il fatto che nel caso di questo libro scritto nel 1962 il protagonista indiretto è un barbone, un clochard, che, almeno in quei tempi era una componente fondamentale e caratteristica di Parigi, si capisce come questo libro, tutto ambientato in pieno centro, all'Ile St Louis, e al Port des Célestins, lì di fronte, sia un grande capolavoro.
Lo scioglimento finale della storia, che non è nemmeno una vera soluzione del caso dove non c'è nemmeno il classico omicidio, è il grande finale di questa bella storia dove Maigret manifesta una grande vicinanza ed una istintiva simpatia per il personaggio che in tutto il libro dice quattro parole lasciando intendere alla fine, ma solo per intuizione, come le cose siano andate veramente e come nella vita sia impossibile giudicare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
sono affezionata a maigret come a un nonno o ad un vecchio zio :-)
RispondiElimina