lunedì 23 luglio 2012

Una lama di luce

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Bello l'ultimo libro di Camilleri con protagonista il commissario Montalbano.
Tre vicende corromo parallele: una strana rapina che sfocia in un omicidio, uno strano commercio di opere d'arte e una storia di armi e tunisini.
La storia ufficiale, quella della rapina e dell'omicidio, arriverà alla sua naturale e brillante conclusione; le altre due scorreranno parallele ed indipendenti finchè la conclusione di una porterà a conclusione anche l'altra in modo tanto sorprendente quanto assolutamente inevitabile.
Montalbano più invecchia, ha esattamente la mia età, più diventa angosciato, apprensivo, preso da tristezze e incertezze. Sono lontani i tempi in cui, più giovane, guardava alle cose con sicurezza; oggi, dopo aver molto vissuto e averne viste tante, è molto più umano e viene preso da mille dubbi.
In questo libro, intanto, una certa vicenda lontana viene portata a conclusione, drammaticamente. Chissà che, lasciata da parte quella dose veramente eccessiva di egoismo e narcisismo unite ad un caratteraccio impossibile, prima o poi non si decida a sposarsi con Livia, che alla fin fine è la donna da cui comunque torna sempre, pur con tante difficoltà. Forse potrebbe sembrare una fine un po' stucchevole ma darebbe all'insieme di tutti i romanzi che lo vedono protagonista una dimensione diversa, come l'arco di una vita vissuta passo dopo passo, magari uno avanti e uno indietro; in questo modo l'insieme di questi libri traccerebbe un percorso in cui Montalbano non correrebbe il rischio di essere un personaggio sempre uguale a se stesso e un po' stereotipato come accade in altre serie simili di altri autori, ma diventerebbe una persona vera con la quale abbiamo percorso assieme tanti anni in un'esperienza per diversi aspetti comune.

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