Da un blog
leggo la seguente citazione.
Alban Berg, il quale durante la composizione dei suoi Tre pezzi per orchestra,
op, 6 (1914) scrisse all’amico Anton Webern: "Ma che cosa significa tutto
questo gran comporre, quando il giorno dopo si ascolta la Sesta sinfonia (non
c’è bisogno che io dica di chi e, vi è al mondo infatti solo una Sesta,
nonostante la Pastorale)? Ti dico - o forse non c’è in realtà bisogno neppure
che te lo dica - che non si finisce mai di sviscerare completamente questa
composizione, non la si comprende mai del tutto [...]".
In
effetti è proprio così. Da decenni ascolto musiche che non riesco a capire del
tutto, c'è sempre qualcosa che si sposta in là. Perché mi piace o non mi piace?
Qualcosa riesco a capirlo ma non del tutto.
Si dirà
che tutto ciò è bellissimo perché non si finisce mai di capire però, per me,
che avrei fatto volentieri il mestiere dell'investigatore, e lo avrei fatto
anche molto bene, tutto ciò è anche frustrante. Certo volte penso che sia
inutile.