venerdì 15 marzo 2013

Stockhausen

Sabato scorso abbiamo avuto la quarta lezione di Carlo Boccadoro sulla musica contemporanea.
Ogni lezione è dedicata ad un autore per cui, dopo Cage, Berio e Maderna siamo arrivati a Karlheinz Stockhausen.
Stockhausen incute un certo timore. Sarà perché è tedesco e come tale gli si associa una certa gravità di pensiero. In realtà Stockhausen è un'avventura musicale ed intellettuale assolutamente strepitosa. Conoscevo già qualcosa di suo ma la lezione di Boccadoro mi ha dato la possibilità di avere uno sguardo d'insieme sulla sua produzione dagli inizi degli anni '50, come nel caso della Sonatine, passando attraverso un grandissimo capolavoro degli anni '50 come Gesang der Jünglinge dove rielabora con l'elettronica canti di bambini avviati alle camere a gas dai nazisti, fino al suo ultimo grande lavoro, Cosmic pulses, appartenente al grande ciclo incompiuto Klang, e terminato nel 2007, l'anno in cui Stockhausen varcò le soglie del paradiso.
Stockhausen compose circa 370 pezzi in quasi 60 anni di attività che non ha mai conosciuto soste, inventando, sperimentando, componendo e immaginando ogni volta un pezzo nuovo, scrivendo brani di dimensioni considerevoli, perseguendo e realizzando un progetto come Licht, 34 ore totali, che gli è costato 28 anni di lavoro. Forse tutto ciò può apparire un po' wagneriano o folle. Magari lo è ma è altrettanto indubbio che Stockhausen sia un compositore assolutamente imprescindibile, che lo si ami o no, e che ha inventato talmente tanto che ci vorranno decenni prima che venga digerito non solo dal pubblico ma anche dai musicisti. Tra le altre cose Stockhausen ebbe una grande influenza anche su parecchi jazzisti, Miles Davis, ad esempio e interessò così tanto i Beatles che lo misero nella copertina del Sergent Pepper e un brano come Revolution 9 del White Album non sarebbe immaginabile senza Stockhausen.
Stockhausen sarà stato anche un megalomane e un po' folle, ma si dava al pubblico in modo incredibile, spiegando, chiarendo (come si vede ad esempio in una delle sue ultimissime interviste dove spiega la sua idea di musica e spazio e dove dimostra anche una notevole simpatia e umanità), consigliando (come in questo filmato dove come un padre dà dei consigli alla giovane pianista); di lui esistono ore ed ore di filmati in cui spiega la sua musica e ha curato l'edizione sia su CD sia su carta, di tutte le sue musiche, scrivendo per i CD dei libretti esplicativi assolutamente fantastici. La sua fondazione ha aperto un sito internet dove si trova tutto questo materiale.
Il prossimo appuntamento, con Henze o Ligeti, sarà il 5 maggio. Si salterà il mese di Aprile che per Carlo Boccadoro è pienissimo di impegni, non ultimo la rassegna di musica contemporanea, Musica impura,  al teatro Elfo con Sentieri Selvaggi.





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