venerdì 26 marzo 2010

Beethoven


Oggi, 26 marzo 1827, moriva Beethoven, verso le 17,30.
Beethoven è probabilmente il compositore più famoso. Chi non conosce il nome di Beethoven! Il più delle volte però lo si conosce solo per sentito dire perchè Beethoven in realtà è conosciuto ben poco.
Innanzitutto la fama di Beethoven poggia presso il grosso del pubblico su ben poche composizioni: 3 o 4 sinfonie, al massimo 5 o 6 sonate per pianoforte delle 32 che compose, per non parlare delle variazioni per pianoforte che inaugurarono la sua attività di compositore con le 9 variazioni su una marcia di Dressler del 1782 (12 anni scarsi) fino alle Variazioni Diabelli op 120 del 1823, dei pezzi vari per pianoforte, dei trii, dei quartetti, delle sonate per violino o violoncello e pianoforte, i concerti, le musiche di scena, il Fidelio, ecc.
Inoltre, anche dal punto di vista delle biografie non siamo messi benissimo perchè la biografia principe, quella del Thayer, la si trova solo in inglese o tedesco, e quella del Thayer/Forbes è in inglese. In italiano si trova quella del Solomon che però si dilunga un po' troppo, secondo me, su aspetti psicologici e la fa un po' troppo lunga sulla questione dell'amata immortale, anche se contiene però molte pagine di approfondimento sull'opera che sono molto interessanti ed illuminanti. Molto bella è anche la biografia del Riezler, non so se si trova ancora, e quella più recente di Piero Buscaroli, appassionata e virulenta, anche un po' sgradevole per alcune considerazioni, ma che presenta un'immagine di Beethoven più autentica come uomo ed inoltre illustra molto bene il momento storico nel quale visse Beethoven e si espande in modo tentacolare in avanti e indietro. Molto belle anche le biografie antiche di persone che conobbero Beethoven e gli furono amiche, Ries, Wegeler e Breuning.
Le lettere di Beethoven si possono trovare nell'edizione della Anderson (ILTE) difficilmente acquisibile e che soffre del fatto di essere tradotte in italiano dalla traduzione inglese; recente è l'edizione completa della Skira in sei volumi.
Per quanto riguarda i quaderni di conversazione si può fare riferimento all'opera di Magnani, però difficilmente recuperabile.
Altri riferimenti interessanti a Beethoven li si possono trovare ne "Lo stile classico" di Charles Rosen e dello stesso autore segnalo una bella opera dedicata alle sonate per pianoforte (Astrolabio).
Sulla sordità di Beethoven, argomento di importanza fondamentale, è molto bello il libro del Bilancioni, otologo, del 1921 (lo si può trovare, forse, su maremagnum.com).
Per quanto riguarda i cataloghi delle opere, l'edizione principe, il Kinsky-Halm (Henle Verlag 1955) che definisce le opere con numeri d'opus, da 1 a 138, e le opere senza numero d'opera (WoO), da 1 a 205, è in tedesco. Il catalogo più completo di tutti dell'italiano Giovanni Biamonti (ILTE, 1968) è quasi introvabile data la sua scarsa diffusione (lo si trova su maremagnum.com ma costa diverse decine di euro; fortunatamente ne posseggo una copia acquistata quarant'anni fa in un Remainders milanese per 3000 lire). In precedenza, in italiano esisteva in catalogo Bruers (1951 IV edizione) non completo ma molto apprezzabile per la passione che l'autore dimostra per Beethoven e le sue opere. Recentemente è stato stampato in italiano il catalogo Hess che allinea tutte le composizioni non comprese nel Kinsky-Halm con alcune sovrapposizioni.
Naturalmente queste citazioni sono incomplete perchè le opere esistenti su Beethoven sono tantissime. Il problema è verificare quanto queste opere riportino informazioni esatte o tramandino leggende non verificate.

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